FEDERDISTRIBUZIONE: ANTICIPARE SALDI AL TRE GENNAIO, A RISCHIO 600 MLN

     

     Federdistribuzione chiede di anticipare al tre gennaio l’inizio dei saldi, perché avviarli il cinque potrebbe comportare una perdita di fatturato tra i 500 e i 600 milioni di euro. Quest’anno, sottolinea l’associazione in una nota, l’avvio dei saldi è stabilito, nella maggioranza delle Regioni, per il cinque gennaio, un lunedì. Ciò “in seguito anche a un indirizzo espresso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che ha recepito una regola condivisa dagli operatori”. Tuttavia, spiega Federdistribuzione, “nel 2015 si verifica un fatto non favorevole, per gli effetti del calendario” perché “il lunedì rappresenta un elemento di penalizzazione per l’inizio delle vendite di fine stagione, in quanto potrebbe ridurre le vendite del fine settimana immediatamente precedente e farebbe partire senza la necessaria spinta i saldi stessi”, causando “la perdita di uno dei più importanti fine settimana di vendita nel calendario del retail”.I saldi invernali, secondo quanto riportato da Federdistribuzione, “sviluppano vendite per 5,5/6 miliardi di euro e il primo fine settimana ne rappresenta storicamente il 20%, quindi 1,1/1,2 miliardi”. Un avvio dei saldi invernali come quello previsto per il 2015, tra vendite perse nel weekend precedente ed avvio lento lunedì cinque gennaio, “potrebbe comportare una perdita di fatturato tra i 500 e i 600 milioni di euro, che rischierebbe di non essere recuperata in seguito proprio per la mancata spinta iniziale e per il perdurare della grave crisi economica”. Il tema è stato portato da Federdistribuzione “all’attenzione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che ha dimostrato disponibilità ad esaminare la questione dell’avvio delle vendite di fine stagione al tre gennaio, in questo modo adattando la regola alle particolari condizioni di calendario e di clima economico che si sono determinate quest’anno”.