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Flat tax, ira Salvini: lascia il vertice e convoca i suoi ministri

Momento delicatissimo in seno alla maggioranza: al governo non si arriva alla ‘quadra’ sul tema della flat tax e Salvini si inalbera, prendendo una decisione decisamente vibrante.

Il ministro dell’Interno e vice premier leghista, infatti, alla luce delle mancate intese complete sul tema della flat tax decide di lasciare il vertice di Palazzo Chigi in anticipo rispetto a quanto previsto e, poi, più tardi, in separata sede, convoca tutti i ministri della Lega. E’ la stretta finale delle tensioni di governo: la Lega accelera in merito al da farsi.

Salvini convoca i ministri leghisti in separata sede: si discute di flat tax

Dunque quella che è stata raccontata come una fumata nera sulla flat tax ha indotto Salvini ad assumere la decisione di abbandonare il vertice e di riunire i ministri della Lega. Le cose sembrano essere precipitate nell’ambito proprio della discussione dei dettagli sulla flat tax.

Il meeting tra il presidente del Consiglio Conte, i due vicepremier Salvini e Di Maio e il numero uno dell’Economia Tria non si è evoluto come tutte le parti auspicavano. In effetti Tria ha incoraggiato il ministro dell’Interno ad indicare le coperture per la misura chiave della Lega, la flat tax appunto, e qualcosa non deve essere andato a buon fine. Neppure un’ora dopo, infatti, Salvini era sui tetti del Viminale per una diretta Facebook e, poi, si preparava ad incontrare i suoi.

Aggiornamento ore 6,21

Ad acuire le tensioni di un vertice, quello di Palazzo Chigi, che sembrava andare sulla falsariga di un’intesa di massima, sarebbero giunte, stando a quanto emerge, le volontà ferme di Matteo Salvini nel confermare come dal suo punto di vista la Flat tax nella nuova manovra dovesse entrarci.

Il vice premier è sembrato particolarmente deciso nel merito, e avrebbe detto ai partner di governo di sostenerlo nel dare una accelerata alla questione indipendentemente dagli esiti della ormai più che possibile procedura di infrazione Ue.

Da questo punto di vista, fanno sapere alcune fonti, sarebbero scattate le tensioni: intervenendo, il ministro dell’Economia Giovanni Tria avrebbe chiesto a Salvini come prevedesse di coprire la tassa, facendo cioè riferimento a quale risorsa. La replica di Salvini: c’è un pacchetto di interventi già pronto, avrebbe sostenuto, il vice premier. Una strategia che la Lega avrebbe pronta, così come, appunto, le coperture.

“E ora perdonatemi ma avevo precedenti impegni al Viminale”. In questo modo si è espresso il ministro dell’Interno nel lasciare il meeting con il premier Giuseppe Conte e gli altri protagonisti dell’incontro, come appunto il titolare del Tesoro, lo stesso Luigi Di Maio, il ministro per i Rapporti col Parlamento Riccardo Fraccaro e la sottosegretaria all’Economia Laura Castelli.

Aggiornamento ore 09,30

Emergono nuovi particolari sulle evoluzioni del meeting di governo e sulle contrapposizioni tra le parti in materia di flat tax. Dopo appena un’ora, o anche meno dall’uscita da Palazzo Chigi del vicepremier leghista, infatti si è assistito ad una diretta Facebook della durata di quasi mezz’ora sui tetti del Viminale. Camicia bianca e “occhio ai gabbiani che scendono in picchiata”, il vice premier si è intrattenuto con i suoi seguaci del web

Intanto, i vertice che aveva come obiettivo di evitare la procedura di infrazione era stato rinviato alla prossima settimana. Salvini nello stesso momento, se la prendeva coi gabbiani “Sembrano pterodattili”. Qualcuno ci ha anche visto dei messaggi criptici, in questo.

Dunque, a margine di una lunga e complicata giornata che era iniziata con l’arresto dell’ex consulente del partito per l’energia Paolo Arata, Matteo Salvini è passato dalle parole ai fatti. Ha riunito tutti i ministri della Lega nella sua abitazione, a Roma. E poi, a fine dei colloqui ha reso nota la cosa con una foto su Instagram e l’abituale messaggio social: “Dalle parole ai fatti”. Appunto.

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