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    Forza Nuova e No Green pass Roma, indagini: le news

    Forza Nuova, assalto alla Cgil, proteste e scontri dei No Green pass a Roma di sabato scorso, le ultime news arrivano dai carabinieri, ma anche dalla richiesta di convalida degli arresti per i sei fermati – fra i quali Roberto Fiore e Giuliano Castellino – e dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, oggi impegnata a replicare a un’interrogazione alla Camera sui fatti di Roma. 

    Proseguono le indagini con altre 24 persone che hanno preso parte ai disordini denunciate dai carabinieri del Nucleo informativo di Roma, che hanno inviato una nuova informativa in procura. Tra queste, 15 persone avrebbero preso parte anche all’assalto della sede sindacale. Le 24 persone denunciate dovranno rispondere di violenza e resistenza a pubblico ufficiale aggravata in concorso e manifestazione non autorizzata. I 15 che avrebbero preso parte all’assalto alla Cgil rispondono anche di occupazione di edifici, devastazione e danneggiamento.  

    “Bastoni, spranghe di ferro e altri oggetti atti ad offendere” sono stati utilizzati negli scontri avvenuti nel corso della protesta di sabato. E’ quanto emerge intanto dalla richiesta di convalida dell’arresto che la Procura di Roma ha avanzato nei confronti dei sei arrestati a cui viene contestata la resistenza e minaccia pluriaggravata a pubblico ufficiale in concorso e devastazione. Si tratta dei leader di Forza Nuova Giuliano Castellino e Roberto Fiore, del leader del gruppo ‘Io apro’ Biagio Passaro, di Luigi Aronica, ex Nar, di Pamela Testa, di Salvatore Lubrano che domani compariranno davanti al gip per l’interrogatorio di convalida. L’atto istruttorio avverrà in videoconferenza. 

    Nel capo di imputazione si afferma che i sei e altre persone non ancora identificate “in concorso tra loro” hanno “usato violenza e minaccia nei confronti di agenti di polizia di stato che stavamo svolgendo un atto del loro ufficio” in particolare alle forze dell’ordine che avevano “creato un cordone volto ad evitare azioni di violenza e posto anche a tutela del sindacato”. I pm contestano l’aggravante di avere minacciato e aggredito “gli operanti in numero superiore a 5 persone nel corso delle manifestazione e commettendo il fatto con bastoni, spranghe di ferro e altri oggetti atti ad offendere”. 

    Prosegue intanto il lavoro dei magistrati della procura di Roma che indagano sugli scontri e l’assalto alla storica sede della Cgil. Le indagini puntano a identificare gli altri soggetti, oltre ai 12 già coinvolti nei due filoni d’inchiesta principali, che hanno preso parte all’assalto della sede del sindacato. All’attenzione dei pm anche una decina di video dove si nota anche un uomo a torso nudo con un tatuaggio che riproduce due ali. Una ricostruzione di quanto avvenuto sabato pomeriggio tra viale Washington e corso Italia è presente nel capo di imputazione. I sei e altri soggetti in via di identificazione “hanno commesso fatti di devastazione alla sede della Cgil facendo ingresso presso i locali previa rottura si una delle finestre con invasione in tutte le stanze e gravi danneggiamento di mobili e suppellettili compresi pc e altro materiale informatico commettendo il fatto nel corso di una manifestazione in luogo pubblico”. 

    Il leader romano di Forza Nuova, Castellino, non è stato fermato a piazza del Popolo perché c’era il “rischio di provocare reazioni violente” durante la manifestazione dei No Green Pass a Roma. Queste le parole del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese alla Camera. “La scelta di procedere coattivamente nell’immediatezza” nei confronti di Castellino “non è stata ritenuta percorribile dalle autorità di pubblica sicurezza e dai responsabili dei servizi di sicurezza che erano nella piazza, nella considerazione che un intervento coercitivo eseguito in un contesto di particolare eccitazione e affollamento presentava l’evidente rischio di provocare reazioni violente da parte dell’interessato e dei suoi numerosi sodali, con la conseguente degenerazione della situazione dell’ordine pubblico”, dice Lamorgese. 

    ”Gli elementi acquisiti consentono di focalizzare la figura di Giuliano Castellino il quale, anche in tale circostanza, si è evidenziato per un deciso protagonismo rilevatosi soprattutto nel corso del suo intervento in piazza del Popolo allorché ha preso la parola facendo riferimento alla volontà di indirizzare il corteo verso la sede della Cgil”, ha detto ancora. 

    Per l’assalto alla sede della Cgil agli atti figura anche il video in cui Giuliano Castellino, oltre un’ora prima, arringa la folla in piazza del Popolo affermando di voler andare nella sede di Corso Italia. Il video è presente, insieme ad altri documenti, nella richiesta di convalida dell’arresto chiesto dalla Procura di Roma per tre dei sei arrestati, Fiore, Castellino e l’ex Nar Luigi Aronica. Nel capo di imputazione i pm di piazzale Clodio scrivono che i tre indagati nella corso della “manifestazione e corteo, non autorizzato, istigavano i numerosi partecipanti all’iniziativa ad usare violenza nei confronti della polizia e ad invadere la sede della Cgil e devastare i relativi locali”.
     

    “Siccome oggi siamo davanti ad un possibile grande cambiamento perché il Paese ha l’opportunità di fare grandi investimenti il tentativo ora è di screditare il sindacato, di collegarlo ai poteri forti per poter dire in qualche modo che non è utile sfruttando anche un malessere che esiste. L’obiettivo lucido di chi ha premeditato l’attacco di sabato penso sia questo. Ed è importante che ci sia una risposta ma anche che si applichi la Costituzione sciogliendo queste forze, ed è il momento che il governo e le forze politiche senza tentennamenti partiti difenda la nostra richiesta”. Così il leader Cgil Maurizio Landini nel corso di una intervista a Rai Gr Parlamento.