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    G20 2021 Roma, dichiarazione finale: clima, covid, carbone

    Clima, ripresa economica dopo il covid, emissioni di anidride carbonica. Sono i temi toccati nella dichiarazione finale del G20 che si è chiuso oggi 31 ottobre a Roma. 

    CLIMA – I Paese del G20 “si impegnano a fronteggiare la minaccia critica e urgente dei cambiamenti climatici e a lavorare insieme perché Unfccc Cop26 di Glasgow abbia successo”, è ‘impegno enunciato dalla dichiarazione finale. “A tal fine, riaffermiamo il nostro impegno per una piena ed effettiva implementazione del Unfccc e dell’accordo di Parigi”. 

    COVID E RIPRESA – Dopo l’impatto del Covid nel 2020 quest’anno l’economia globale sta vivendo una ripresa “sostenuta”, grazie alle campagne vaccinali e al continuo sostegno delle politiche fiscali: tuttavia, “la ripresa rimane molto divergente tra e all’interno dei paesi ed esposta a rischi al ribasso”, si legge nella dichiarazione che che sottolinea il rischio legato “alla possibile diffusione di nuove varianti di Covid-19 e ritmi di vaccinazione irregolari”. 

    I Grandi confermano la “determinazione a utilizzare tutti gli strumenti disponibili per tutto il tempo necessario per affrontare le conseguenze negative della pandemia” e si impegnano “a sostenere la ripresa, evitando il ritiro prematuro delle misure di sostegno, preservando la stabilità finanziaria e la sostenibilità di bilancio a lungo termine”. 

    Ribadendo l’impegno delle banche centrali a monitorare il recente andamento dell’inflazione, i membri del G20 confermano “attenzione alle sfide globali che stanno impattando sulle nostre economie” come i problemi nelle catene di approvvigionamento. “Lavoreremo insieme per monitorare e affrontare questi problemi man mano che le nostre economie continueranno a la ripresa e per sostenere la stabilità dell’economia globale”. 

    CARBONE E EMISSIONI – I paesi del G20 si “impegnano a mobilitare finanziamenti internazionali pubblici e privati per sostenere lo sviluppo di un’energia verde, inclusiva e sostenibile” e annunciano la “fine ai finanziamenti pubblici internazionali per nuova produzione di energia da carbone entro la fine del 2021”, è una delle azioni più decise per la lotta al cambiamento climatico. Nella dichiarazione finale si sottolinea “lo stretto legame tra clima ed energia” e si ribadisce “l’impegno a ridurre l’intensità delle emissioni nel settore energetico per rispettare i tempi” definiti dal target fissato nella conferenza sul clima di Parigi. “Collaboreremo per l’implementazione e la diffusione di tecnologie rinnovabili e a emissioni zero o basse, compresa la bioenergia sostenibile, per consentire una transizione verso sistemi di alimentazione a basse emissioni” continua la nota, che spiega come “ciò consentirà anche ai paesi che si impegnano a eliminare gradualmente gli investimenti in nuova capacità di generazione di energia dal carbone di farlo il prima possibile”.