Giovane italiana uccisa a Nottingham: confessano 6 ragazze

    Era volata a Nottingham per studiare ingegneria Mariam Moustafa, giovane 18enne cresciuta ad Ostia. Il suo sogno è stato però spezzato da un gruppo di giovani ragazze che l’hanno aggredita e picchiata all’uscita di un centro commerciale della città inglese nel febbraio del 2018. Un mese di agonia dopo l’aggressione, poi il decesso. Ora sembrano aver trovato una svolta le indagini della polizia inglese: le sei ragazze coinvolte nell’aggressione hanno infatti confessato di aver preso parte, a vario titolo, al linciaggio che ha portato successivamente al decesso della giovane ragazza italo-marocchina. 

    Giovane italiana uccisa a Nottingham: insultata e picchiata 

    Finora solo due ragazze avevano confessato di aver preso parte all’aggressione, ora sono arrivate le altre confessioni. Secondo le ricostruzioni dell’accaduto, il gruppo di ragazze avrebbe prima insultato la giovane per poi passare alle mani. Mariam ha poi riportato un malore per cui è morta dopo un mese di agonia. E proprio perché il suo decesso non è stato causato direttamente dalle percosse subite, il gruppo di ragazze, secondo l legge inglese, è stato accusato di semplice rissa e aggressione. Dai 16 ai 19 anni: questa l’età delle sei ragazze coinvolte nell’aggressione. Le indagini proseguono, ma le ultime novità non sono state accolte positivamente dal padre di Mariam, Mohamed Moustafa, deluso dalla legge inglese: “Nessuno ci ha informato della confessione di tutte le ragazze, questa è l’ennesima mancanza di rispetto nei confronti della nostra famiglia. La giustizia britannica sta fallendo con il caso di nostra figlia, lo dimostra anche il fatto che non sappiamo nulla delle varie udienze e apprendiamo tutto solo dopo, dai giornali inglesi. Finora abbiamo visto solo errori e negligenze”, ha dichiarato il padre di Mariam.