Home POLITICA Grillo, proposta choc ma non troppo: “Se togliessimo il voto agli anziani?”

Grillo, proposta choc ma non troppo: “Se togliessimo il voto agli anziani?”

“Se un 15enne non può prendere una decisione per il proprio futuro, perché può farlo chi questo futuro non lo vedrà?“. Non tradendo le sue origini cinicamente ‘comiche’, con le quali per anni ha fustigato gli italiani sugli usi ed i costumi della nostra società, prendendo spunto da recenti dati diffusi dall’Istat – che evidenzia la forte incidenza di anziani nella popolazione – Grillo porta come esempio la vicenda della Brexit per poi lanciare una proposta sulla carta ‘esplosiva’ ma, come vedremo, con un suo preciso perché. “La maggior parte dei giovani – spiega il fondatore del M5s sugli inglesi – ha votato chiaramente per restare in Europa. Gli over 50 hanno votato il contrario, preferendo quindi un futuro che le nuove generazioni non vogliono”. Quindi, Grillo ‘spara’ la sua, opponendo la comunque interessante tesi enunciata dal noto filosofo ed economista belga, Philippe Van Parijs: “L’idea nasce dal presupposto che una volta raggiunta una certa età, i cittadini saranno meno preoccupati del futuro sociale, politico ed economico, rispetto alle generazioni più giovani, e molto meno propensi a sopportare le conseguenze a lungo termine delle decisioni politiche. In tal caso, i loro voti dovrebbero essere eliminati del tutto, per garantire che il futuro sia modellato da coloro che hanno un reale interesse nel vedere realizzato il proprio disegno sociale. Gli elettori sono, in larga misura, guidati dal proprio interesse personale, e l’affluenza relativamente bassa degli elettori più giovani può essere in parte causata dal sentirsi alienati da un sistema politico gestito da persone che non considerano della loro stessa natura”. Ecco dunque il ‘ragionamento’ circostanziato che si cela dietro un primo “Se togliessimo il voto agli anziani?“, che ha fatto sobbalzare tutti sulle sedie.
Le decisioni prese dalle generazioni più anziane influenzano gli interessi delle generazioni più giovani e non ancora nate – spiega ancora l’attore genovese – Ma privare il diritto al voto dei cittadini più anziani sarebbe giusto? La prima opposizione sarebbe quella della discriminazione, fondata sull’età. Ma è falso, affinché vi sia discriminazione vi deve essere un trattamento diverso tra due o più gruppi/identità basato su alcune caratteristiche arbitrarie. In questo caso, le politiche differenziate per età non dividono la popolazione in due o più gruppi, poiché tutti, alla fine, diventiamo anziani. Quindi non c’è ingiustizia. Gli anziani non sono un gruppo che può essere discriminato, come per sesso, etnie, o scelte sessuali – continua Grillo – tutti diventiamo ugualmente anziani. Pertanto, una regola che tratta gli anziani in modo diverso dal resto della popolazione, influenzerà tutti allo stesso modo. Con un preavviso sull’attuazione di 5 anni, ad esempio, anche gli anziani di oggi non si sentirebbero messi in castigo”.
Quindi, concludendo il suo lungo ed articolato post, Grillo aggiunge: “Le generazioni non nate sono, sfortunatamente, incapaci di influenzare le decisioni che prendiamo qui ed ora. Tuttavia, possiamo migliorare il loro destino spostando il potere decisionale verso chi tra noi dovrà interagire con loro. Il dibattito è aperto”.

Banfi: “Il parere dei nonni è importante”

L’apparentemente ‘proposta boom’ di Grillo ha indiscutibilmente toccato una generazione fino ad oggi considerata dagli italiani quasi sacra: quella dei nonni. E dunque, chi se non ‘il nonno d’Italia’ per eccellenza poteva dire la sua in proposito? Ci ha pensato l’agenzia di stampa AdnKronos a consultarlo: “Secondo me il parere del nonno è sempre importantissimo, non ha età e non perde di potere”, afferma subito Lino Banfi. “Essendo il nonno d’Italia (grazie al ruolo di nonno Libero di ‘Un medico in famiglia’,ndr), sai quante volte mi dicono ‘Lino, mettiamoci insieme, facciamo un partito’? Io per scherzo ho detto di fare l’associazione Nolink, Nonni Liberi Inc…, perché i nonni sono arrabbiati, vogliono essere rispettati e mi chiedono ‘perché non ti fai valere tu, come nonno, che ci rappresenti’. Siamo 15 milioni di nonni, pensa se veramente si facesse questo quanto potere potrebbero avere“. Quindi, tornando alla provocatoria proposta di Grillo, il comico pugliese afferma: “E’ un suo parere, ognuno la può pensare a modo suo però per me, invece, è importantissimo rivalutare sempre di più la figura del nonno. In ogni luogo dove vado a parlare dico sempre che ci vorrebbe un premio per dire ‘sei arrivato a 80 anni, sei riuscito a fare nella vita delle cose, hai allevato i figli e i nipoti, adesso come premio ti diamo il treno gratis”.
Max