Home ATTUALITÀ ‘Io apro’, manifestazione Roma: 120 identificati e 6 in questura

    ‘Io apro’, manifestazione Roma: 120 identificati e 6 in questura

    Sono 120 le persone identificate durante il servizio disposto oggi pomeriggio per la manifestazione di circa 400 tra commercianti e ristoratori appartenenti a varie categorie lavorative tra cui aderenti al movimento ‘Io apro’. Nonostante il divieto della Questura, i manifestanti si sono presentati nel centro storico con l’intenzione di raggiungere i palazzi istituzionali. Le forze dell’ordine li hanno quindi convogliati verso piazza San Silvestro così da controllarli. “Le persone presenti hanno tentato di sfondare il cordone di protezione anche mediante il lancio di bombe carta – spiegano in una nota dalla Questura di Roma – e sono stati respinti con cariche di alleggerimento”.  

    Da lì i manifestanti hanno quindi incominciato a defluire nelle vie vicine per poi ritrovarsi in 200 in via dei Prefetti, nelle immediate adiacenze di Piazza del Parlamento, dove sono stati bloccati da un altro contingente di forze dell’ordine. Nel contempo un centinaio di manifestanti si è ritrovato nei pressi di piazzale Flaminio per un blocco stradale che impediva agli automobilisti di passare. Per farli desistere e riportare il traffico alla regolarità, questo sempre secondo la ricostruzione fatta dalla Questura, sono state fatte cariche di alleggerimento. Centoventi le persone identificate, 20 delle quali alla stazione Termini, la cui posizione è al vaglio per quanto attiene la manifestazione non autorizzata e la violazione delle misure anti covid. Di queste, 6 sono state portate negli uffici di via di San Vitale e la loro posizione è attualmente al vaglio degli agenti. 

    Intercettati e fermati dai poliziotti, al casello autostradale Roma Nord, due pullman provenienti da Bologna i cui occupanti, in possesso di autocertificazione, hanno dichiarato di dover partecipare alla manifestazione non autorizzata a Piazza Montecitorio. Gli stessi, dopo l’identificazione, sono stati allontanati e fatti rientrare nella Regione di provenienza.