Home POLITICA ESTERI Isis, l’allarme: “Sta rinascendo in Iraq più forte di prima”

Isis, l’allarme: “Sta rinascendo in Iraq più forte di prima”

”Hanno ha disposizione tecniche migliori, tattiche migliori e hanno più soldi. Sono in grado di comprare veicoli, armi, cibo ed equipaggiamenti. Tecnologicamente sono più esperti. E’ più difficile liberarsi di loro”. Dunque non solo l’Isis si sta riorganizzando ma, addirittura, rispetto a prima sarebbe molto più organizzata e dunque più pericolosa. A lanciare l’allarme è un alto funzionario dell’apparato antiterrorista curdo, Lahur Talabany, che ha espresso alla Bbc i suoi timori relativi alla preoccupante recrudescenza degli attacchi jahidisti in Iraq dove, complici gli aspri conflitti interiori, spiega ancora l’esperto ”dove c’è una rivolta politica, questa rappresenta il paradiso per l’Isis”. Oltretutto, bisogna anche considerare ‘l’apporto’ di quanti coinvolti nel recente scontro siriano, che sarebbero prossimi ad unirsi con i ‘fratelli’ insediatisi nei dintorni di Baghdad.
Attualmente secondo l”intelligence curda, in Iraq vi sarebbero ben 10mila militanti armati di tutto punto, almeno 5mila ‘soldati’ rodati, oltre ad un numero imprecisato di ‘cellule dormienti’ pronte ad agire in qualsiasi momento.
”Posso paragonare il 2019 con il 2012 quando erano all’inizio – aggiunge ancora l’alto funzionario, che gestisce l’agenzia di intelligence ‘Zanyari Agency’ di Sulaimaniya – si stavano organizzando e stavano ricevendo soldi dalla gente. Se la situazione continua in questo modo, nel 2020 saranno ancora più organizzati, più potenti e faranno ancora più attacchi’. Ora abbiamo visto le attività in aumento e pensiamo che la fase della ricostruzione sia stata completata. Secondo lui, è emerso un nuovo Isis, che non vuole più controllare un territorio per evitare di essere un obiettivo. Ora, come i militanti di al-Qaeda prima di loro, gli estremisti dell’Isis sono nascosti nelle montagne di Hamrin in Iraq. Questo ora è il centro dell’Isis – avverte ancora Talabany – E’ una lunga catena montuosa e per l’esercito iracheno è molto difficile da controllare. Ci sono un sacco di caverne e nascondigli”.
Max