JOB ACT: L’ISTAT RIVELA CHE NEGLI ULTIMI TRE MESI HA PORTATO 101MILA OCCUPATI. L’EUFORICO TWEET DI RENZI: ‘STA CREANDO LAVORO STABILE’. MA DOPO 3 ANNI COSA ACCADRÀ?

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    Se in Francia ha acceso le violente proteste delle migliaia di disoccupati di ogni età, da noi è invece considerata una sorta di miracolo. Questa ‘panacea’ che illumina in parte i bui affranti emozionali di chi, specie tra gli ultracinquantenni, pensava di aver salutato per sempre il mondo del lavoro, si chiama Jobs Act ed è una legge che ‘premia’ fiscalmente aziende ed imprese che assumono per 3 anni un disoccupato. E da noi sembra che più o meno funzioni: l’Istat spiega che nel periodo marzo-maggio si è registrato un aumento dello 0,4% degli occupati, +101mila rispetto ai tre mesi precedenti, con segnali di crescita diffusi su tutte le principali componenti. Ovviamente, a questo aumento è associato, sempre nello stesso trimestre, il calo dei disoccupati, -1,1%, pari a meno 32mila, e degli inattivi -0,9% pari a 121mila unità. “Con i dati #Istat di oggi siamo a 497mila posti di lavoro in più da febbraio 2014. Il #jobsact sta creando lavoro stabile #avantitutta”, ha prontamente twittato il presidente del Consiglio Matteo Renzi. “Per i dati Istat presentati oggi – scrive il Premier – aumentano gli occupati, scendono i disoccupati. Da febbraio 2014 a oggi in Italia gli occupati sono cresciuti di 497mila unità. L’80% di questi sono contratti a tempo indeterminato. Gli effetti del JobsAct – ha inoltre aggiunto Renzi su facebook – hanno portato in due anni ad avere mezzo milione di posti di lavoro in più. Personalmente credo che si possa e si debba fare sempre di più. Ma questa riforma è un bene per l’Italia. I numeri parlano chiaro e sono più forti di qualsiasi polemica”. Nello specifico, a maggio, il tasso di disoccupazione si attesta all’11,5% in calo di 0,1 punti percentuali su aprile. Dopo l’aumento di aprile (+1,5%) la stima dei disoccupati a maggio cala dello 0,8% (-24 mila). Il calo interessa sia gli uomini (-1,0%) sia le donne (-0,6%). Inoltre, dopo il calo di marzo (-0,3%) e aprile (-0,8%) la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni cala anche a maggio (-0,2%, pari a -27mila). La diminuzione riguarda esclusivamente le donne mentre si registra una stabilità tra gli uomini. Il tasso di inattività scende al 35,3% (-0,1 punti percentuali). Per quanto concerne il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati), è pari al 36,9%, invariato rispetto al mese precedente. Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono per definizione esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi. Dunque questa forma di occupazione ‘a scadenza’ sembrerebbe ‘funzionare’, anche se per gli assunti over 50 permangono molti dubbi sul loro futuro: finiti gli incentivi e gli sgravi per le aziende che li hanno assunti, proseguirà la collaborazione?

    M.