LA MANOVRA TRADISCE LE SPERANZE DEI VIGILI DEL FUOCO: IL CONFSAL SCRIVE AL MINISTRO MINNITI

    Specie nelle drammatiche giornate che hanno caratterizzato la fase del post terremoto, le istituzioni non hanno mai smesso di sottolinearne l’enorme spirito di sacrificio e l’eroico impegno profuso nei soccorsi. Ma all’atto pratico poi, i Vigili del Fuoco continuano a sottolineare il grave stato di ‘emergenza’ nel quale si trovano a lavorare: lento approvvigionamento di mezzi e materiali, necessità di nuove assunzioni, e uno stipendio inferiore ad altre forze di intervento. Ed ora, letto attentamente quanto contenuto nella manovra, la delusione è ancora maggiore. Come spiega infatti attraverso una lettera indirizzata al ministro dell’Interno (e al sottosegretario Gianpiero Bocci), da parte del segretario generale della Confsal Vigili del fuoco, Franco Giancarlo: “Abbiamo appreso da fonti parlamentari che in questi giorni il Senato è impegnato, tra i tanti provvedimenti, per i lavori di conversione in legge di due importanti provvedimenti finanziari. Facciamo menzione al DDL 2942 di ’conversione in legge del decreto-legge n. 148, in materia finanziaria e per esigenze indifferibili (c.d. decreto fiscale”, con scadenza il 15 dicembre) e al Ddl n. 2960 ’Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020’. Per quanto riguarda il primo provvedimento la V Commissione Bilancio è impegnata nell’esame del testo, mentre per il secondo provvedimento, oggi dovrebbe essere assegnato alle Commissioni per l’inizio dell’iter di conversione. Dando un’occhiata ai provvedimenti, con dispiacere, riscontriamo che sul primo le risorse risparmiate vengono spalmante dagli altri Corpi dello Stato per il loro potenziamento e per il riordino (art. 7), mentre sul secondo, attraverso un piano quinquennale di potenziamento, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco potrebbe contare solo su 1.300 unità operative e, di queste, fino ad un massimo del 30 % della quota annua, la possibilità di assumere attingendo dal bacino dei vigili discontinui (art. 36)”. “Ricordando al legislatore che con la legge Madia – denuncia ancora il dirigente sindacale – le competenze antincendio boschivo, prima ad appannaggio del Corpo forestale dello Stato, sono state trasferite al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, si evidenzia che, invece, per quelle stesse competenze, per l’azione di spegnimento, sono state assegnate pochissime, quasi irrisorie risorse, sia strumentali che umane. Inoltre, vogliamo ricordare come ancora in queste ore il Corpo nazionale dei vigili del fuoco è impegnato a fronteggiare l’ennesima emergenza incendi in Piemonte e Lombardia. Proprio per tutto ciò, non possiamo esimerci dal chiedere ai gruppi parlamentari, ai singoli senatori e deputati un forte e determinato sostegno -spiega il dirigente sindacale- affinché le misure di certo non rispondenti alle reali esigenze della categoria, possano essere potenziate attraverso l’assegnazione di risorse per l’acquisto di mezzi idonei a fronteggiare le micro e macro emergenze che continuano a interessare il territorio italiano, ma soprattutto ripianare l’atavica carenza di personale, che si attesta intorno alle 3.500 unità, e potenziare definitivamente gli organici. Ciò – conclude il sindacalista dei Vigili del Fuoco – consentirebbe l’apertura di nuovi importanti presidi sul territorio e rispondere così, con immediatezza, alla domanda sempre più pressante di sicurezza del Paese”. Ci auguriamo che tali esigenze abbiano presto una risposta adeguata…
    M.