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    La ‘Nuvola’ di Fuksas trasformata in un mega hub di vaccinazione: fino a 3mila dosi al giorno

    E’ indubbiamente una delle strutture contemporanee più suggestive, ospitate dalla Capitale. Un’opera ‘onirica’ e funzionale, pensata e realizzata dall’architetto Massimiliano Fuksas, che perfettamente incastonata nei disegni architettonici che caratterizzano ‘l’avveniristico’ quartiere dell’Eur, si pone come una vera e propria opera artistica a se stante. Inaugurata il 29 ottobre del 2016, lasciandosi dietro l’immancabile sequela di critiche e proteste per lo misurato costo comportato, la ‘Nuvola’ è un concentrato di tecnologia avanzata e, al tempo stesso, un esempio di architettura eco-compatibile. Con una capienza di ben 8mila posti, i suoi 26mila mq di superficie sono distribuiti in tre differenti livelli, che annoverano 30 sale meeting, tra le quali una Plenaria da 5mila, e persino di un auditorium capace di ospitare 1800 persone.

    La ‘Nuvola’ coglie l’opportunità dettata dall’emergenza per tornare a brillare

    Un progetto teso al rilancio di un’accoglienza, non solo turistica ma, soprattutto culturale, economicamente parlando, realizzata forse in un uno dei momenti storicamente meno felici della Città Eterna, messa alle corde dall’imponente decentramento turistico-culturale imposto dalla ‘milanesizzazione’, che in virtù di un investimento politico-economico (vedi l’Expo), in pochi anni ha letteralmente spostato il baricentro dell’economia nazionale verso il Nord-est. Un decentramento economico poi reso vano dall’avvento del Covid che al momento, sembrerebbe aver ri-livellato il forte distacco fra il capoluogo laziale e quello lombardo.

    La ‘Nuvola’ trasformata in un prestigioso centro per il vaccino Covid

    Forse anche per questo, piuttosto che ricorrere a mega-strutture, comunque attualmente ‘libere’ (dal Palasport di Nervi, a quello del Flaminio), la Regione ha deciso di investire anche in ‘immagine’ rilanciando la ‘Nuvola’,trasformandola in un temporaneo gigantesco centro per il vaccino covid.

    D’Amato: “Si lavorerà su 50 postazioni fino a 3mila vaccinazioni al giorno”

    Così stamane, non senza entusiasmo, Alessio D’Amato, assessore regionale alla Sanità, ha ‘ufficializzato’ l’apertura di questo inedito centro vaccinale, spiegano che ”Oggi è un giorno importante, abbiamo questo sito che per noi sarà uno dei principali per difendere Roma e vaccinare la popolazione a partire dai docenti e non docenti della scuola che si sono già prenotati. Si lavorerà su 50 postazioni per 1.000 vaccinazioni al giorno che possono arrivare a 3mila“.

    Zingaretti: “Inaugureremo hub vaccinali in alcuni grandi centri commerciali”

    Quindi, prendendo a sua volta la parola, il governatore Zingaretti ha annunciato che “Inaugureremo hub vaccinali in alcuni grandi centri commerciali del nostro territorio. La sfida è tornare a riprenderci i luoghi urbani della nostra vita“.

    Zingaretti: “Finalmente si intravede la luce in fondo al tunnel, ce la faremo”

    Poi, nell’ambito dell’appassionata presentazione, il segretario del Pd si è addirittura sbilanciato affermano che “Ce la stiamo facendo, si intravede la luce in fondo al tunnel. Questo periodo è il più brutto della storia del mondo dal Dopoguerra. Il mio grazie va agli operatori della sanità per il loro lavoro straordinario svolto“.

    Zingaretti: “L’industria farmaceutica laziale, con lo Spallanzani, per un vaccino italiano”

    Quindi, come è giusto che sia, il presidente regionale infine ha tenuto a rimarcare che, ”Oggi è una giornata importante, ringrazio anche il prefetto di Roma Piantedosi per la sua presenza e per quanto sta facendo nel nostro territorio. Il premier Draghi ci ha fatto un appello, quello di sconfiggere il virus e riprenderci il paese. Noi abbiamo risposto presente, dando il contributo della Capitale e della regione per quello che rappresenta”. Del resto, ha aggiunto (stavolta a ragione), ”La nostra industria farmaceutica è pronta a finanziare la ricerca, con l’istituto Spallanzani, di un vaccino tutto italiano. Quindi usciremo da tutto questo anche grazie alla scienza italiana con milioni di dosi all’anno”.

    Max