Home SPORT La partita che salta va rimborsata: Altroconsumo diffida 9 società

La partita che salta va rimborsata: Altroconsumo diffida 9 società

“Come Altroconsumo proseguiamo nel nostro impegno a tutela dei consumatori, in questo caso nella difesa dei diritti dei tifosi. Dopo le azioni contro Sky e Dazn per i diritti del calcio in TV è il momento per i tifosi italiani di far valere i propri diritti anche per quanto riguarda le ingiuste condizioni di vendita di biglietti e abbonamenti. Con la nostra azione vogliamo che coloro che hanno dovuto rinunciare a seguire la propria squadra per un rinvio o uno spostamento possano ottenere i rimborsi che gli spettano. Juve, Milan, Inter & Co. devono modificare quelle clausole e permettere ai tifosi di ottenere il rimborso in caso in cui siano impossibilitati a seguire la propria squadra in una data o uno stadio diversi da quelli originari”.
E’ il Responsabile delle Relazioni Esterne di Altroconsumo, Ivo Tarantino, a render noto di avere diffidato ben nove squadre di serie A: Juventus, Milan, Inter, Roma, Lazio, Atalanta, Udinese, Cagliari e Genoa. Stavolta la questione è animata dal mancato rimborso del biglietto, o dalla tessera, in virtù della vessatorietà delle clausole contrattuali.
La diffida ha così finito per investire le condizioni di vendita dei biglietti e degli abbonamenti che, di fatto, impedisce ai tifosi la possibilità di poter aspirare al rimborso del biglietto, o di parte dell’abbonamento del singolo match, qualora questo non venga giocato.
A tal proposito l’Antitrust, nello specifico, sta ora indagando in quanto le clausole che compaiono nelle condizioni di vendita contravvengono palesemente a quanto invece stabilito dal Codice del Consumo. Motivo per cui l’Antitrust ne ha già chiesto la modifica alle società in questione,.
Attualmente però, solo Parma e Bologna hanno adempito mentre, per quel che riguarda le altre 9 squadre, si è passati ad una serie di procedimenti .
Altroconsumo tiene quindi a precisare che, per chi lo vuole, i tifosi possono aderire all’azione intrapresa, così da rafforzarla affinché le clausole vessatorie vengano modificate, concedendo quindi i rimborsi.
Max