La Ragioneria di Stato ha bollinato il Decreto per Genova: ora passa al Quirinale

    Continuano le trafile burocratiche per la questione relativa al ponte Morandi di Genova. Secondo quanto riferiscono alcune fonti del Mef, il decreto urgenze, contenente le misure e le soluzioni adottate per affrontare l’emergenza dopo il crollo del Ponte Morandi, è stato ’bollinato’ dalla Ragioneria generale dello Stato. Ora il testo sarà trasmesso al Quirinale. Ieri il governatore Toti aveva avvertito che l’impianto concordato con il governo non deve cambiare, e aveva sollecitato lo sblocco dei fondi per il Terzo Valico, in caso contrario, infatti, ’sarebbe devastante per la Liguria’. Sulla stessa lunghezza d’onda, il viceministro Edoardo Rixi che parla di “opera fondamentale” .
    Gli sfollati si erano invece detti pronti a protestare davanti alla casa di Beppe Grillo se non fosse finito il gioco dei rimpalli sul Decreto Genova. Dal fronte giudiziario arriva la notizia che i tempi del processo potrebbero essere meno lunghi del previsto. “I tempi della demolizione – sottolinea il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi – non dipendono dalla procura. Ci sono i periti nominati dal gip che dovranno fare i loro accertamenti e non è detto che non si possa poi procedere alla demolizione anche prima della scadenza dei 60 giorni. Certo, c’è anche il problema che non è ancora stato presentato un piano da chi ha le competenze”.
    Grazie a un lavoro incessante di 60 persone, distribuite su turni 24 ore su 24 per 7 giorni su 7, verranno infine riaperte giovedì 4 ottobre, dopo 19 giorni di intervento, le linee ferroviarie “Bastioni” e “Sommergibile” danneggiate il 14 agosto dal crollo del ponte Morandi. Per la Valpolcevera e per il primo porto italiano è una notizia fondamentale per provare a credere che si possa tornare poco a poco a una parziale normalità. I sensori sui monconi saranno collegati alla centrale Rfi per bloccare la circolazione in caso di segnali negativi.