Home ATTUALITÀ Libra, dal 2020 la criptovaluta di Facebook: che cos’è e come funziona

Libra, dal 2020 la criptovaluta di Facebook: che cos’è e come funziona

Che cos’è Libra? E cosa c’entra Facebook? Quando arriva, e come funzionerà? In queste ore, girando sul web e nelle ‘piazze’ virtuali e social, tra le principali ricerche di informazione non si può non trovare l’ormai famosa Libra, la criptovaluta di Facebook. Ma cosa è esattamente la criptovaluta Libra?

Libra, la criptovaluta di Facebook: valore, tempistiche e come funzionerà

Come già noto, il più popolare social network ha abbracciato il percorso della criptovaluta, vale a dire uno strumento per le transazioni economiche via social. Ma in cosa consiste esattamente? Facebook ha svelato la sua criptovaluta, che entrerà in funzione nel 2020, quindi appena l’anno prossimo: e nel merito c’è tanto da capire e da imparare. Andiamo con ordine.

Mark Zuckerberg durante la conferenza F8 del 30 aprile 2019 aveva deciso di iniziare la rivoluzione. Per questo, arriva Libra. Dopo indiscrezioni più o meno confermate, adesso il boss di Facebook ha dato il via.

Facebook ha svelato il suo ambizioso progetto: arriva Libra, la criptovaluta, o moneta virtuale che dir si voglia, e potrà essere usata per i pagamenti tramite i suoi servizi di messaggistica, un po’ sulla falsariga di quanto succede in Cina con WeChat. Ma come funzionerà? In cosa sarà simile ai bitcoin? E, soprattutto, dove potremo spendere le libre?

Prima di tutto, Libra arriverà nel 2020 e esisterà come una criptovaluta, vale a dire in forma digitale. Non si tratta dunque di banconote o monete. Come per altre criptomonete, le operazioni di scambio verranno registrate in un dossier del software, chiamato Blockchain.

In secondo luogo, Libra sarà una stablecoin. Ovvero, avrà una stabilità di valore che ne impedirà speculazioni: si parte dal valore un dollaro (o forse di un euro) e come tutte le altre ‘monete’ resterà stabile nel tempo come per i normali metodo di pagamento.

C’è differenza rispetto ai bitcoin: Facebook infatti punta ad accordi con le autorità bancarie per contrastare il riciclaggio di denaro e altri reati finanziari.

Libra sarà inoltre gestita da un’organizzazione no profit, la Libra Association che vanta partnership con MasterCard, Visa, PayPal, Uber, eBay, Paypal, Spotify e così via. Per le transazioni economiche, occorrerà una app identica alle altre attuali criptovalute. Si chiamerà Calibra, e sarà Facebook a gestirla.

Quanto al nome Libra, nasce dal simbolo zodiacale della libra, cioè la bilancia, ma anche come emblema della giustizia. Libre, tra l’altro, in francese significa libero. In tal senso “è esattamente quello che stiamo cercando di fare qui”, ha spiegato David Marcus, ex dirigente PayPal che segue il progetto Libra per Facebook.

Ma perchè Facebook si imbarca in questa avventura? Stando ad alcune stime, Libra potrebbe generare per Facebook da 3 miliardi a 19 miliardi di dollari di entrate in più entro il 2021. Si parla anche di assenza di elevate commissioni di interscambio che pagano alle attuali reti delle carte di credito. Questo potrebbe produrre crescite di transazione e forse maggiori entrate per il social.