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“L’indice di contagio supera l’1 in tutte le Regioni, è fondamentale tracciare i positivi” avverte Brusaferro (Iss)

In occasione dell’audizione in Commissione Sanità del Senato, sull’interessante ‘studio Tsunami sul plasma convalescente’ (e sulla medicina territoriale in epoca Covid), Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), ha esordito ribadendo che “L’epidemia” di Covid-19 è ormai diffusa in tutto il Paese, non più localizzata. In queste settimane stiamo vivendo una crescita dell’incidenza di nuovi casi. L’indice di contagio Rt è superiore a 1 in tutte le Regioni, con alcune realtà anche significativamente sopra 1“.

Brusaferro: “Ora è fondamentale continuare a tracciare i positivi”

Dunque, ha spiegato l’esperto, ”Ci troviamo in questa situazione dopo un periodo estivo con numeri limitati e un periodo settembrino in lieve e progressivo aumento, che a ottobre ha avuto suo picco nelle ultime due settimane”. Quindi Brusaferro ha ribadito l’importanza “di individuare gli asintomatici con Sars-Cov-2. E’ fondamentale continuare a tracciare i positivi, usare tutti gli sforzi per farlo e non mollare la presa”. Infatti, ha rimarcato ancora, “Individuare le persone portatrici del virus è la prima frontiera per contenere l’infezione, tracciare le persone venute a contatto stretto con i positivi è importante. Quando questa misura viene meno, perché il numero di casi è significativo, è particolarmente difficile poi poter far fronte. Se ci sono dieci persone da contattare si riesce, se sono mille diventa difficile”.

Brusaferro: “Tenere la curva dei nuovi contagi sotto una certa soglia”

Il presidente dell’Iss tiene a sottolineare che “un punto essenziale è tenere la curva dei nuovi contagi sotto una certa soglia, facendo in modo che le persone identificate come positive siano persone che possono essere facilmente individuate e si possano tracciare i loro contatti stretti. Questo si chiama contenimento. Se il numero di contagi è eccedente e non si può più fare, si adottano misure per ridurre il numero dei positivi sotto la soglia, con una fase di contenimento e mitigazione”.

Brusaferro: “Oggi l’età mediana dei contagiati è intorno ai 40 anni”

Poi, entrano nel merito dei numeri, l’esperto fa notare che In Italia “l’età mediana delle persone che contraggono l’infezione da Sars-Cov-2 oggi è intorno ai 40 anni, nel periodo di picco eravamo sui 60-70 anni, durante il periodo estivo è stata significativamente più bassa, intorno ai 30. Questo ci dice chi ci si ammala. E vediamo che l’incidenza per fascia d’età è molto elevata fino a 50 anni, anche fra 50 e 70 anni, ma è ancora fortunatamente limitata per gli over 70″.

Brusaferro: “Abbiamo ridotto la trasmissione negli ambienti scolastici”

Ad esempio, ha spiegato Brusaferro, ”I protocolli messi a punto dai primi di settembre mirano a ridurre la probabilità di trasmissione negli ambienti scolastici: è importante essere flessibili, modificando e adattando le misure in funzione dell’andamento epidemiologico”.

Brusaferro: “Stiamo lavorando per ottenere prognosi più favorevoli”

Non trascurando infine l’aspetto squisitamente scientifico del suo lavoro, Brusaferro ha quindi spiegato che “gli anticorpi monoclonali in sviluppo contro Covid-19, sono uno strumento molto importante e potente. C’è anche una produzione italiana, oltre a quella americana, che dara’ risultati nei primi mesi del prossimo anno. Quando ne avremo la disponibilità, potremo trattare pazienti più gravi e questo ci permetterà di avere prognosi molto più favorevoli”.

A tal proposito, ha annunciato l’esperto, “Nei prossimi giorni uscirà un documento specifico sull’uso dei test. La realtà dei test oggi vede come golden standard il tampone molecolare. Adesso ci sono i test antigenici rapidi che hanno una performance buona e anche nei documenti ufficiali del ministero sono stati proposti per un utilizzo in determinati contesti. La ricerca tecnologica però è molto rapida – ha rimarcato – e penso che nelle prossime settimane potremo disporre di ulteriori test ancora più facili da usare e questo tipo di test sicuramente sarà una grande agevolazione“.

Brusaferro: “L’importanza della quarantena con un contatto stretto”

Altro tema poi, quello “tema dell’appropriatezza. Faccio l’esempio del contatto stretto di una persona positiva. Se questa persona scopre di essere positiva subito e se il contatto stretto viene a sapere il giorno dopo di questa positività e fa il test immediatamente, il risultato non è indicativo di un’infezione contratta da quella persona. Perché sappiamo che il tempo di incubazione è più lungo. Non a caso le raccomandazioni ministeriali indicano di rimanere in quarantena fino al decimo giorno e poi fare il test. C’è però su questo anche la preoccupazione delle persone che incide”.

Brusaferro: “Ecco come funziona lo Studio Tsunami”

Il presidente dell’Iss è infine giunto al fulcro del suo intervento, spiegando che ”Al 26 ottobre sono 188 i pazienti inseriti nello studio Tsunami, che mira a valutare l’uso del plasma dei guariti nel trattamento di malati Covid, con polmonite da Sars-Cov-2 e insufficienza respiratoria, in associazione con le terapie standard. Lo studio – ha illustrato l’esperto – ha avuto un rallentamento in parte fortunatamente legato al fatto che durante i mesi estivi il numero di casi con indicazione per il trattamento è molto decresciuto. Pensiamo che con la situazione attuale si possa raggiungere la soglia definita in tempi più rapidi. Secondo il disegno del trial è previsto l’arruolamento di 474 pazienti. Attualmente, sono 79 i centri clinici e 88 i centri trasfusionali coinvolti, distribuiti in 13 regioni”.

Max