MARINO INCONTRA RAGAZZO AGGREDITO A PIAZZA EPIRO

     
    Il sindaco di Roma, questa mattina ha incontrato nel suo studio G.T., il ragazzo aggredito a piazza Epiro nella notte del 28 giugno da ragazzi di estrema destra che, accompagnato dai suoi familiari, ha ricordato quella notte. “Stavo attraversando dalla piazza da cui passo sempre per tornare a casa. Ho sentito una voce che mi ha chiesto se fossi antifascista. Io non me l’aspettavo assolutamente, gli intenti erano provocatori anche se non ho risposto alla provocazione. L’unica motivazione che ha fatto scattare lo sconosciuto e’ stata che alla domanda ho risposto parlando da cittadino italiano e, quindi, ho detto si’ senza perplessita’ – ha raccontato il ragazzo – Provo a parlarci cercando di capire cosa volesse da me provando a iniziare una conversazione sulla storia dell’antifascismo ma lui non ne voleva assolutamente sapere e ha continuato a ripetere, in maniera ossessiva, che essendo antifascista non dovessi andare in giro. Quindi, non mi posso permettere di essere un normale cittadino italiano che pensa”. Poi, “ad un certo punto, dal nulla, ho sentito dei passi, ho avuto appena il tempo di vedere piu’ di tre persone avvicinarsi correndo dietro di me e darmi un cazzotto rompendomi gli occhiali e il setto nasale. Poi hanno iniziato a darmi calci. Io sono riuscito quasi subito a rialzarmi e a scappare ma loro hanno continuato a inseguirmi. Poi pero’ si sono fermati perche’ sono stato soccorso da un ragazzo con il cane. Due di loro, pero’, sono tornati indietro a volto scoperto per giustificare davanti al ragazzo il motivo della reazione con dei pretesti assolutamente assurdi. Il ragazzo, irritato dalle loro risposte, li ha avvertiti di aver chiamato la polizia. Allora gli aggressori sono entrati in ansia e sono scappati”. Una aggressione per il ragazzo “totalmente gratuita.