Marò, ultima udienza prevista per luglio

    L’ultima udienza sul caso dei due Marò italiani (Massimiliano Latorre e Salvatore Girone) è stata finalmente risolta: l’8 e il 20 luglio 2019 sono le date decise dalla Corte Arbitrale per la Giurisdizione, che ha deciso le ultime puntate della storia infinita che lega i due Marò al loro destino tra l’Italia, i tribunali internazionali e lo stato dell’ India. Dopo queste due sentenze in estate, devono passare sei mesi entro i quali i giudici dovranno decidere e rilasciare la sentenza: la procedura vede l’Italia e l’ India alle fazioni opposte, in sostanza si deve decidere in quale dei due paesi dovranno essere processati i due fucilieri Latorre e Girone dopo l’ormai noto incidente di febbraio 2012, nel mare dove hanno trovato la morte due pescatori indiani, scambiati per pirati, al largo della costa del Kerala.

    I due soldati della Marina Militare italiana Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono stati coinvolti per sei anni in uno dei processi internazionali più lunghi della recente storia diplomatica; dopo le azioni in mare aperto che hanno visto la morte di due pescatori scambiati per pirati, i due Marò sono stati arrestati nelle prigioni indiane a Poojappura. L’allora governo italiano – e poi anche tutti i precedenti – hanno chiesto un trattamento adeguato al loro status di soldati, e non come accaduto nei primi anni con condizioni pietose mantenute nelle galere dell’India. Diversi sconvolgimenti portarono quindi il processo per i due Marò all’evoluzione di oggi: dopo numerosi rinvii del procedimento a loro carico, Massimiliano Latorre fu autorizzato dalla Corte a rimanere in Italia per riprendersi dall’ictus che lo colpì nell’agosto 2014. Nel 2016, poi, Salvatore Girone ha ottenuto il permesso di rientrare in patria in attesa dell’arbitrato dell’ Aja: lo scorso settembre il ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha incontrato Latorre e Girone ribadendo l’impegno di questo governo nel garantire giustizia e unità del Paese in difesa di due soldati che in servizio hanno – secondo la loro versione – risposto al fuoco da una nave in acque internazionali.