MENTANA SULLE NOMINE RAI: ‘UNA STORIA TRISTISSIMA E PACCHIANA: L’OBIETTIVO ERA RIMUOVERE LA BERLINGUER. ORDINI IMPROVVISI VENUTI DA FUORI IN VISTA DEL REFERENDUM’

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    La lottizzazione politica è da sempre motivo di duri scontri in casa Rai, e spesso i telespettatori sono costretti a pagarne le conseguenze (in termini di gradimento), in quanto l’azienda televisiva di Stato segue da sempre i dettami di un ‘sistema di gestione’ (vedere le nomine per ciascuna testata giornalistica) senz’altro discutibile. Meccanismi che Enrico Mentana (oggi direttore del tg La7), rodato professionista con un passato – oltre che in Mediaset – anche in Rai, conosce bene e che ha deciso di ‘denunciare’ attraverso il suo profilo Facebook: “Questa storia del cambio di direttori nei tg Rai è tristissima e pacchiana insieme. È chiaro che l’obiettivo era rimuovere Bianca Berlinguer dal tg3. Ed è chiaro che i top manager Rai questo obiettivo proprio non se lo erano prefisso – spiega Mentana – tanto è vero che poche settimane fa sono stati presentati i palinsesti della nuova stagione, senza tenere conto di un possibile spazio ’risarcitorio’ per lei. Insomma, l’ordine è venuto improvviso e da fuori. In vista del referendum? Direi proprio di… sì. Ma per non farla troppo evidente si è pensato di non sostituire solo lei. Quindi via anche Masi dal tg2, così, per compagnia, per dimostrare alla Commissione di Vigilanza che non è un fatto personale, e politico”. Quindi il direttore del Tg La7 lancia una frecciatina anche al presidente della commissione di vigilanza Rai: “Una foglia di Fico, insomma. Quelli dell’opposizione strepiteranno per il colpo contro i sostenitori del no referendario, quelli della maggioranza diranno che la Berlinguer era lì da 7 anni e cambiarla non è un delitto, e nessuno si filerà il povero Masi, danno collaterale di una guerra politica, che conferma al di là di ogni sarcasmo che tutti noi paghiamo la Rai nella bolletta della luce, ma le mani sull’interruttore sono sempre le stesse”.

    M.