Modifiche Bravo Piaggio

    kit dr 65cc
    Ciao Pier, mi chiamo Mirko e possiedo un magnifico Piaggio Bravo tutto originale.

    Volevo elaborarlo con un 65 cc della DR modificandone le luci per avere potenza ai bassi e tiro in alto. Vorrei usare la testa del 50, debitamente modificata a livello di profilo e rapporto di compressione. 
    Vorrei mantenere l’albero motore originale con cuscinetti nuovi, modificare il carter e raccordare le sacche di travaso, anticipare l’accensione, montare una marmitta originale appositamente modificata per il kit, candela fredda e lasciare il carburatore di serie modificandone la carburazione.
    La trasmissione resta invariata, a parte le mollette frizione rinforzate per una partenza migliore.
    Anche se sono uno di quelli che non chiude mai il gas, sono dell’idea che se un motore è fatto bene e ha una carburazione e messa a punto perfetta, può anche percorrere 100 km a tutto gas che non si fermerà mai! Sei d’accordo?
    Secondo te può andare come elaborazione non estrema? C’è qualcosa che va modificato nell’elaborazione elencata?
    Mi consigli la trasmissione con variatore?
    Mirko Marchesini, Pastrengo (VR)
     
    Partiamo da un presupposto: un qualsiasi motore 50 cc raffreddato ad aria non può sopportare stress termici  e meccanici come quelli da te descritti. Bisogna sempre tenere in considerazione che il raffreddamento di questi propulsori era piuttosto limitato anche con il gruppo termico di serie, figuriamoci con una modifica. La cosa più sensata da fare è, con qualsiasi motore, cercare di non percorrere mai troppa strada alla massima velocità.
    La tua elaborazione è sicuramente perfettibile. Esistono teste calcolate a livello di banda di squish, conformazione della cupola e rapporto di compressione. Considerando le difficoltà di lavorazione di queste teste, che hanno anche la valvola di decompressione, vale la pena comprare una testa diametro 43 mm ed, eventualmente, modificare quella se lo ritieni necessario. Le marmitte di serie di questi motori, poi, sono assolutamente improponibili sia a livello di prestazioni che di affidabilità: avendo un tubo di scarico piccolo, tendono a far surriscaldare i cilindri maggiorati con ovvie conseguenze in termini di affidabilità. A seconda del gruppo termico che monterai e del tipo di trasmissione (variatore o pulegge fisse),  c’è una vasta scelta di scarichi tra cui scegliere. In linea di massima ricorda sempre che quelle con il collettore di scarico lungo (ovvero il primo cono) privilegiano la resa ai bassi e medi regimi, mentre quelle con il collettore di scarico contro tendono a privilegiare la potenza massima e l’allungo. In Casa Polini, ad esempio, la Top One è una marmitta che assicura un buono spunto e un’ottima ripresa, mentre la SP è più adatta a motori su cui si vuole privilegiare l’allungo (come anche la Proma Circuit o la Simonini corta). Il carburatore di serie deve essere necessariamente sostituito con un Dell’Orto 13/13 mm, che ti aiuterà tanto in termini di coppia e potenza massima, a patto di alesare il condotto di aspirazione del carter originale per portarlo a misura. L’albero motore può restare quello di serie, senza modifiche al diagramma di aspirazione, se vuoi privilegiare la resa ai bassi. Come anticipo di accensione ti consiglio di non spingerti oltre i 22° di piatto con benzina Agip 100 RON.
    L’ideale è sempre montare una trasmissione a variatore continuo, adottando il kit Polini Speed Control. Questo kit è il migliore a livello di prestazioni su motori elaborati, soprattutto perché a differenza di un altro concorrente ti permette di avviare il motore con grande facilità anche quando hai la cinghia usurata e lavora con la cinghia originale (senza esborsi per cambiare una cinghia ogni 3 giorni!). 
    foto Kit 65 cc DR
    Il kit DR 65 cc permette di ottenere un buon incremento delle prestazioni con un’eccellente affidabilità e ad un prezzo concorrenziale.