MOROSI CON LA MENSA: SCOLARETTI A PANE ED OLIO. LA DECISIONE SCATENA REAZIONI POLITICHE

    La domanda è: se davvero appartenente a una delle tante famiglie in difficoltà, è giusto che a pagarne le conseguenze debba essere un bambino? Perché davanti alla morosità delle mense scolastiche, i comuni italiani – contraddicendo proprio quei principi cardine dell’insegnamento etico/morale, che predicano solidarietà ed eguaglianza di opportunità – sono molto pratici nel ‘risolvere’ la situazione: via gli scolaretti dalla mensa, e panino in un’area separata dai suoi compagni. Una vergognosa umiliazione – ci riferiamo in particolare alle scuole del Nord che per prime hanno adottato simili soluzioni – che certo non aiuta lo stato d’animo di bimbi spesso già di loro costretti a vivere situazioni di indigenza. L’ultimo, tra questi comuni ‘virtuosi’ ad applicare tale ‘gogna’ ai bambini, è stato quello di Comune di Montevarchi (Arezzo), dove è stato stabilito che, chi non è in regola con la rateazione della mensa, ha diritto a una fetta di pane ed olio, frutta, e una bottiglietta d’acqua, da consumare separatamente, accanto a chi – per gli stessi motivi – porta il pranzo da casa, parliamo di appena 6 bambini su 380. Dal canto suo il sindaco Silvia Chiassai, alla guida di una giunta comunale centrodestra, ha tenuto a precisare che “A giugno 2016 ho trovato un buco di circa 500mila euro, derivante dalle morosità accumulate per mense e trasporti. Tengo a precisare che i genitori ’morosi’ non sono in difficoltà economiche, solo che con atteggiamento furbetto hanno accumulato mancati pagamenti”. Tuttavia, il primo cittadino di Montevarchi ha inoltre voluto precisare che nel suo comune nessun bambino resterà “senza mangiare o messo in un angolo, perché vengono avvisati i genitori”. Una scelta quella del comune toscano che, come era ovvio che accadesse, ha suscitato lo sdegno e le reazioni delle forze politiche. Tra questi anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi (Mdp) il quale, attraverso il suo profilo social ha sostenuto che “Pane e olio nelle mense scolastiche di Montevarchi per i ragazzi delle famiglie morose. Una scelta inqualificabile. Sono stato sindaco e conosco queste situazioni. Ci sono altre soluzioni per esigere il pagamento delle rette. Consentire discriminazioni nei luoghi della crescita e dell’apprendimento è una scelta irresponsabile, grave e dannosa”. Una scelta quella dell’amministrazione comunale che, annunciata dai deputati Donati, Ermini, Becattini e Parrini, ha innestato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione. Dura anche la vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Lucia De Robertis (Pd) la quale (presentata un’interrogazione urgente all’assessore regionale) denuncia “una discriminazione incompatibile coi valori fondativi del sistema scolastico. Il legittimo problema del dovuto pagamento del servizio mensa erogato dal comune – osserva la De Robertis – non può tradursi in una discriminazione degli alunni. La scelta del sindaco Chiassai di mettere a pane e olio i bambini le cui famiglie non sono in regola col pagamento del servizio mensa ha un impatto pedagogico disastroso, perché scarica sugli incolpevoli bambini i comportamenti omissivi dei genitori. Questa scelta crea, in un momento di socializzazione importante per i bambini come è la mensa, una vera e propria segregazione, con ripercussioni psicologiche pericolose. Colpisce, duramente, il senso di appartenenza dei bambini ad una comunità fondamentale qual è quella scolastica, compromettendo la caratteristica di equità, uguaglianza, solidarietà che deve avere il nostro sistema di educazione ed istruzione nel suo complesso. Proprio per questo motivo – conclude la vicepresidente del Consiglio regionale – ho presentato un’interrogazione urgente all’assessore Grieco perché questa scellerata scelta discriminante compromette pesantemente le caratteristiche e la funzione stessa del sistema educativo e formativo scolastico, creando sacche di discriminazione a danno dei bambini incompatibili con i valori fondanti del nostro modello di istruzione, basato sull’uguaglianza, l’inclusione, le pari opportunità”. Contemporaneamente, alcuni deputati del Pd hanno deciso di portare il caso in Parlamento: “La scelta da parte dell’amministrazione di Montevarchi di somministrare un pasto diverso ai bambini i cui genitori non sono in regola con il pagamento della retta, separandoli dal resto dei coetanei, è un atto fortemente discriminatorio – affermano i deputati del Donati, Ermini, Becattini e Parrini, che annunciano anche un’interrogazione al Ministero dell’Istruzione – La notizia che ad alcuni bambini i cui genitori risultano morosi con la mensa, venga dato, in tavoli separati, pane ed olio è gravissima. Se, come affermato dal sindaco, alcuni genitori hanno un comportamento ’furbetto’ ci sono altre modalità previste dalla legge per consentire al comune di recuperare le somme dovute evitando una sgradevole separazione tra i piccoli studenti – aggiungono infine i deputati del Pd – Ci auguriamo che l’amministrazione ritiri il provvedimento e prenda misure differenti ma allo stesso tempo presenteremo, assieme ad altri colleghi, un’interrogazione al ministro dell’Istruzione”.
    M.