NEL MIRINO DEI MEDIA, IL CANDIDATO DESSI IMBARAZZA IL M5S. DI MAIO: SE È COSÌ VIA. LUI: NON È COSÌ

    E’ stato in primis il consigliere regionale del Pd Eugenio Patané, pochi giorni fa, a lanciare ‘l’allarme’ via Fb riguardo la candidatura tra le fila del M5s di Emanuele Dessi (nel proporzionale al Senato, nel collegio della provincia di Latina). Suscitando lo stupore generale infatti, Patané aveva postato sul suo profilo Fb un video nel quale Dessi, divertito, “era intento a ballare insieme a Domenico Spada”. Entrato quindi nel mirino dei media il candidato M5s è stato capillarmente monitorato e, nel corso della puntata di ’Piazza Pulita’, è stato mostrato un post su Facebook dove Dessi aveva scritto: “Per la terza volta in vita mia ho dovuto menare ad un ragazzo rumeno”. Chiamato a riferire in merito all’accaduto, il candidato ha replicato al giornalista del servizio: “Sono stato aggredito, ho difeso la mia famiglia e lo farò sempre”. Ma, come dicevamo, il servizio a lui dedicato dai reporter del programma de La7, ha ‘scavato’ ovunque, rivelando che a Frascati, dove Dessi vive ed ha ricoperto la carica di consigliere, abita in una casa del comune, per la quale paga poco più di 7 euro al mese. Anche in questo caso Dessi ha cercato di dare spiegazioni affermando che quella è una sorta di ‘casa di famiglia’ dove, dal 1947, hanno risieduto prima la nonna e poi la madre. Quanto al canone d’affitto (davvero surreale), ha poi dichiarato che tale è in quanto “non ho reddito, sono una persona povera, il mio lavoro non mi porta reddito: non ho auto e non ho un conto in banca, andate a controllare”. E a quel punto da ’Piazza Pulita’ hanno calato il ‘jolly’ affermando che secondo il registro delle imprese, Dessì icopre cariche di primo piano in due società. Una situazione che immediatamente creato grande imbarazzo in casa dei ‘morigerati’ Cinquestelle. Roberta Lombardi, candidata M5S alla presidenza del Lazio, invitando Dessi a dare spiegazioni, ha commentato “Stanno emergendo opacità che il M5S non può accettare. Per quanto mi riguarda la trasparenza vale più di ogni cosa”, Poi, rispetto al polverone mediatico sollevato, la Lombardi ha aggiunto: “Il tentativo del Pd e di alcuni giornali di associare il nostro candidato al Senato Emanuele Dessì agli Spada o di definirlo un picchiatore è qualcosa di miserabile. Chi usa la violenza sbaglia sempre, annunciare di averla usata per di più su un social network è profondamente sbagliato, ma io non mi sento di giudicare il comportamento di una persona che in quel momento vede la sua compagna o i suoi figli in pericolo. Da mamma, non so come potrei reagire se qualcuno aggredisse uno dei miei bambini”. Dal canto suo il dem Pedica, dopo aver invocato l’intervento della Lombardi, ha dichiarato: “Di Battista imbarazzato dice che bisogna indagare e andare a fondo. Menomale che il M5S era il partito dell’onestà e della trasparenza…”. Inevitabilmente però, allargatasi a macchia d’olio, la questione ha raggiunto in un battibaleno anche il candidato premier Luigi Di Maio il quale, intervenendo da Catania (dove è impegnato nell’ambito del tour elettorale), ha tenuto ad affermare: “Io sono il capo politico del movimento e il mio dovere è tutelare il movimento. Grazie ai giornalisti che hanno fatto gli approfondimenti. Abbiamo avviato tutti gli accertamenti stamattina, se dovesse essere vero quello che sta emergendo, allora non avremo nessun problema che queste persone non possono stare nel movimento, quindi dateci il tempo di fare gli accertamenti”. In serata, attraverso una diretta Facebook, Emanuele Dessi ha replicato a ciascuna delle ‘accuse’ espresse nei suoi confronti: “Voglio che il garante, il capo politico e gli organi di controllo del M5S abbiano chiara la mia situazione: non frequentavo nessun clan Spada – tiene subito a sottolineare – frequentavo un pugile campione del mondo che si chiama Domenico Spada, che è ancora oggi una persona che combatte e rappresenta l’Italia nel mondo. Domenico Spada in quel momento rappresentava il riscatto di una persona di talento, che non aveva nulla a che fare con certi comportamenti e che con la sua attività riusciva a mantenere se stesso e la sua famiglia. Infatti, gli fu dato anche il collare d’oro”. Poi le botte al ragazzo rumeno: “ho sbagliato a condividere uno sfogo – ammette – ma non sono un razzista. Cammino con mia moglie, quel ragazzo mi chiede una sigaretta. Io non fumo e gli rispondo di non averla, lui mi sputa sui piedi e si gira. Mia moglie gli chiede ’ma cosa fai’, e il ragazzo risponde con una volgarità in rumeno, e sputa di nuovo. A quel punto ho colpito quell’uomo, dovevo difendere mia moglie e i miei figli. Aborro la violenza – tiene ancora a precisare Dessi – ma non sono gandhiano: se vengo aggredito il mio istinto è quello di reagire”. Riguardo poi l’affitto, rimarcato dai media ‘irrisorio’: “Ho chiesto più volte di pagare una cifra più alta e più congrua. Ritengo anche io vergognoso un affitto di questo importo. Ma la legge non lo consente e io mi devo attenere alla legge. La casa fu assegnata 15 anni prima della mia consiliatura a Frascati. Ho cominciato a lavorare a 15 anni. Nessuno può darmi dell’evasore fiscale, come ha fatto il Pd”. A difesa di quanto spiegato dal candidato M5s, attraverso il vice sindaco Claudio Gori, il comune di Frascati precisa che ’’dalle verifiche svolte risulta che il signor Emanuele Dessì è in possesso di regolare assegnazione fin dal 1989 e non risulta moroso. C’è da dire, per completezza di informazioni che lo stesso Dessì si era reso disponibile ad aumentare il valore del canone mensile corrisposto’. Ma ciò non è stato possibile –osserva ancora il vice sindaco – perché il Canone è correlato al reddito dichiarato, nel rispetto della legge regionale che regola l’edilizia popolare. A tal proposito è doveroso precisare che l’Amministrazione Comunale ha da tempo avviato un’azione di controllo, attraverso gli uffici dei Servizi Sociali, per verificare la posizione degli assegnatari degli immobili Erp. L’iniziativa mira a verificare se sussistano situazioni irregolari. Nel caso verrà posto rimedio’’.
    M.