No a euroscettici per la presidenza dell’emittente pubblica

    I legislatori italiani hanno respinto mercoledì la nomina di un giornalista euroscettico come presidente dell’emittente nazionale RAI nel primo colpo al nuovo governo anti-establishment.
    I parlamentari dell’opposizione hanno discusso sulla nomina di Marcello Foa dopo che l’esecutivo l’aveva designato la scorsa settimana, in una mossa che potrebbe anche aiutare a lenire le preoccupazioni sulle intenzioni dell’Italia di mantenersi nell’euro.
    I rendimenti sulle obbligazioni italiane sono aumentati il 27 luglio dopo che il fondatore del movimento 5 stelle Beppe Grillo ha rilanciato l’idea di un referendum in euro, lo stesso giorno in cui il governo nominò Foa, che aveva contestato l’irreversibilità della moneta comune europea.
    L’astensione dell’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha anche contribuito a bloccare la nomina di Foa. Forza Italia è un’alleata ancora solida della Lega in questa ottica.
    Era la prima volta che il nuovo governo, che era entrato in carica da giugno, era stato sconfitto in parlamento dove gode di una comoda maggioranza. Foa ottenne la maggioranza dei voti nella commissione sulla supervisione dell’emittente pubblica, ma non raccolse abbastanza voti per la maggioranza dei due terzi richiesti. Foa è stato criticato per le sue posizioni euroscettiche e pro-Russia. In questa fase non è chiaro se il governo insisterà sulla sua candidatura o sosterrà un altro candidato. La designazione del governo del manager esperto Fabrizio Salini nella posizione più potente dell’amministratore delegato della RAI non è stata controversa.