Nuove proteste a New York, pronta la svolta antirazzista di Obama – di Ambra Degli Eredi

    New York (USA) – Ancora proteste in questi giorni contro il razzismo e la violenza della polizia: si chiede giustizia per l’afroamericano Eric Garner, soffocato da un agente e per tutte le altre vittime afroamericane. Diversi cortei marciano nelle varie zone della città, da Rockfeller Plaza a Central Park, dove un gruppo di manifestanti sono entrati nel “cubo” della Apple, occupandolo e subito dopo improvvisando un “die-in” sdraiandosi a terra e fingendosi morti. Messaggi molto forti e carichi di rancore che non interessano solo New York, bensì altre città quali Boston, Pittsburgh e Miami. Di fronte a tutto ciò, il presidente Barack Obama, vuole mettere uno stop definitivo alla perquisizione o indagine delle persone solo per il colore della loro pelle, proponendo dunque una vera e propria svolta antirazzista, forse la più importante negli ultimi decenni nell’ambito della sicurezza. Già dalla prossima settimana, il ministro della giustizia, Eric Holder, presenterà le nuove regole che bandiscono il “racial profiling”, la pratica, considerata da sempre illegale dalle associazioni per la difesa dei diritti civili, secondo cui i fattori razziali diventano fondamentali nel determinare l’intervento da parte delle forze dell’ordine. Ma ci saranno delle eccezioni, tale regole non varranno per agenti e funzionari del Department of Homeland Security, occupati nella lotta al terrorismo e all’emergenza dell’immigrazione clandestina. Una decisione che sicuramente doveva essere presa da tempo, siamo quasi nel 2015 e si parla ancora di una certa influenza dei fattori razziali, forse anziché andare avanti si sta arretrando? Non si sa, nel frattempo non si può fare altro se non attendere i futuri esiti di questa importantissima svolta.