OMICIDIO CASALOTTI, MOVENTE DROGA: VITTIMA AVEVA SOTTRATTO 400MILA EURO

     
     
    L’omicidio di Roberto Musci, avvenuto il 23 gennaio scorso a Casalotti. Musci, soprannominato sgambone, infatti, proprio per un presunto traffico di cocaina tra Italia e Spagna fu arrestato e messo ai domiciliari. Anche il fratello Mario, è stato vittima di omicidio. Secondo la ricostruzione degli investigatori Roberto Musci avrebbe avuto un debito di 400mila euro proprio con l’organizzazione dedita allo spaccio. Un debito mai saldato, per il quale Roberto Musci aveva proposto di pagarne la metà. Neanche questa somma sarebbe stata corrisposta e probabilmente questo ha generato un astio nei suoi confronti. Non solo, con i soldi trattenuti dai traffici di droga Musci avrebbe comprato la casa, intestandola alla sorella, dove è poi stato ucciso. Dopo l’omicidio inoltre i Carabinieri hanno trovato un’ingente somma di denaro nascosta in un’intercapedine della cucina, alcuni orologi e una pistola detenuta illegalmente e nascosta in un cassetto. Questo dettaglio fa pensare chi indaga che Musci non fosse tranquillo e si aspettava delle ripercussioni da parte dei suoi compagni della banda criminale. Probabilmente queste criticità all’interno dell’organizzazione di spacciatori hanno portato all’esecuzione della vittima. Indagini sono in corso per verificare se il mandante dell’omicidio fosse un componente della banda o un “superiore” che, non ricevendo parte del ricavi dai traffici di sostanze stupefacenti, abbia fatto uccidere il “dissidente”.