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Operaio morto alla Farnesina, il legale: “Il cellulare non è ancora stato trovato”

Sono ancora molti i punti da chiarire sulla morte di Fabio Palotti, l’operaio di 39 anni morto a Roma all’interno della sede della Farnesina. L’uomo lavorava con una ditta che si occupava costantemente della manutenzione degli ascensori del ministero degli Esteri. Ancora non è chiaro a che ora sia morto il 39enne, e al momento non è stato ancora ritrovato il suo cellulare personale.

Il legale dei familiari di Fabio Palotti ha infatti fatto sapere che l’ultimo segnale del cellulare risale alle 18.25 di mercoledì: “Un cellulare personale, che a differenza di quello di servizio, non è stato ancora trovato dopo la scoperta del cadavere ieri mattina da parte di un collega della vittima. Questo è un punto che va chiarito”, ha spiegato l’avvocato Michele Montesori.

Il 39enne mercoledì avrebbe dovuto fare il turno pomeridiano, dalle 14 e 30 fino alle 22, ma il suo corpo è stato trovato senza vita da un suo collega solo la mattina di giovedì. La moglie, allarmata, non vedendolo rincasare ha chiesto ai genitori dell’operaio se stesse dormendo da loro. Solo la chiamata del collega ha tristemente chiarito la questione.

Il legale dei familiari del 39enne spiega che quella sera Palotti aveva avuto un piccolo diverbio con la moglie: “Quindi poteva starci che quella sera volesse stare da solo e passare la notte dai genitori, e l’indomani la moglie ha chiamato i genitori per sapere se avessero notizie del marito. I genitori erano stati contattati da un collega del figlio allarmato della presenza dell’auto nel parcheggio della Farnesina. Dopo pochi minuti hanno ricevuto la telefonata in cui gli è stato detto che il figlio era morto”, ha spiegato l’avvocato.