Ordinanza anti alcol, bilanci del primo weekend: “Serve informazione capillare”

    Ordinanza anti alcol, bilanci del primo weekend: “Serve informazione capillare”
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    Più informazione per utenti e commercianti, qualche sanzione a locali negligenti e tante persone con il bicchiere in mano, ben oltre mezzanotte. L’ordinanza anti alcol del Campidoglio, freno a mano tirato alla macchina della movida, è in vigore da tre giorni, e fare un bilancio del primo weekend di divieti non è semplice. Diversi gli aspetti da considerare. MULTE E DISINFORMAZIONE – Partiamo da un dato: in due notti i vigili hanno effettuato 45 multe su 188 locali controllati, sparsi nei municipi coinvolti dall’ordinanza. Ma in parallelo sono stati impegnati nell’attività informativa a cittadini ed esercenti. In molti infatti, scoperti a vendere alcol oltre l’orario consentito, si sono fatti scudo dietro l’ignoranza: nessuno ci ha detto nulla.  “Multe? No qui non è passato nessuno, e noi non ne sappiamo niente” ci dice Fabrizio, cameriere in un piccolo esercizio in via del Moro, a Trastevere. E’ mezzanotte e quaranta, e in strada sono tante le persone con bicchiere di birra e cocktail che passeggiano incuranti che da più di mezz’ora sarebbe vietato. “Non sapevo niente” commenta Chiara seduta sugli scalini di un pub in via della Lungara, mentre sorseggia la sua bionda. Con lei un capannello di avventori che fa lo stesso. “A lei pare normale che nessuno ci abbia informato come commercianti. Io non leggo molto la cronaca locale, non ne sapevo niente sinceramente. Qualche manifesto fuori dai locali potevano anche metterlo”. Di manifesti informativi neanche l’ombra, ma i vigili in queste prime due serate stanno facendo proprio questo: stanno informando gli ignari delle multe salate dietro l’angolo.  “In questa prima fase – ha spiegato il Comandante della Polizia Locale di Roma Capitale, Raffaele Clemente – è fondamentale la comunicazione rispetto a un provvedimento che ha l’obiettivo di tutelare tutti i cittadini: romani, turisti ed esercenti per questo stiamo privilegiando l’attività di informazione al pubblico. Nei prossimi giorni proseguiremo su questa strada, fino a coprire tutte le attività delle zone coinvolte”. SERRANDE ABBASSATE – Qualcuno però rileva già miglioramenti e ci tiene a dirlo. “Ore 22,45, l’ordinanza antialcol funziona. A Trastevere frutterie chiuse e distributori alcolici con serrande abbassate”. E’ il commento, con tanto di foto di esercizi chiusi prima del normale, della presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, che sembra soddisfatta della partenza del provvedimento. Non si può dire altrettanto della consigliera municipale Nathalie Naim, residente a Monti, che ringrazia sì sindaco e assessore al commercio per un provvedimento giudicato “indispensabile”, senza il quale il caos avrebbe continuato a regnare. Ma che lo dice apertamente: “Ancora non ci siamo”.   SI BEVE IN STRADA –  Sarà che sono i primi giorni, che appunto non c’è stata informazione preventiva, ma il fischio d’inizio non promette benissimo. “Le norme sono indispensabili e voglio dire prima di tutto grazie al Campidoglio per averle varate – commenta Naim – facendoci rientrare tutte le zone di movida segnalate dai residenti”. Ma c’è un ma. Anzi, più di uno. “Non ci sono abbastanza forze in campo, servono più presidi e più controlli, altrimenti è tutto inutile” spiega Naim, che tra venerdì e domenica ha ricevuto diverse telefonate di residenti assillati dalla domanda: “Perché in strada è pieno di gente che beve dopo mezzanotte nonostante i divieti?”. O di commercianti: “Perché io mi sono adeguato alle normative e altri che non lo hanno fatto non vengono sanzionati?”. E poi l’informazione, punto su cui Naim suggerisce interventi a tappeto. Spiegare le nuove regole a fruitori ed esercenti, ma anche alle strutture recettive che informino così i turisti. “Roma è piena di stranieri in visita, sarebbe buono che gli alberghi li informassero, e perché no anche le compagnie aree”. 

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