Oxi per il 61%, la Grecia dice no di Pietro Cataleta

    Con il 61% per il no si conclude il referendum che ha chiamato domenica alle urne il popolo greco,questi i sondaggi.  I cittadini ellenici hanno rifiutato le condizioni da parte dei creditori di Atene, o “ricatto” come più volte apostrofato dall’opinione pubblica e il governo di Syriza, per l’erogazione di altro denaro per salvare il paese. Il primo ministro greco Alexis Tsipras si è detto soddisfatto e fiducioso “ringrazio il popolo greco perché mi ha dato la forza per continuare le trattative” assicura che non verrà coniata una moneta parallela e ci sarà impegno per trovare un accordo vantaggioso, ma che rispetti i diritti sociali dei cittadini e ha dichiarato ancora “La democrazia non può essere ricattata e questa ne è la dimostrazione”. Il ministro dell’economia Vaoufakis “I greci hanno detto un coraggioso ’No’ a cinque anni di ipocrisia e all’austerità. Il ’No’ di oggi è un grande sì alla democrazia, “per cinque mesi i creditori hanno rifiutato ogni trattativa”. L’affluenza alle urne ha sfiorato il 60%, molto dio più del 40 per il raggiungimento del quorum. Il futuro della moneta ellenica rimane un incognita per molti, secondo la Jp Morgan Chase, rinomata società finanziaria americana, l’uscita della Grecia dalla zona euro è inevitabile, in tutta risposta il governo greco ha fatto sapere che si impegnerà al massimo perché ciò non avvenga e che farà il possibile per trovare un accordo “anche nelle prossime 48 ore”. Secondo alcune indiscrezioni la Cancelliera Angela Merkel si sarebbe sfogata accusando di portare la Grecia “contro un muro”, “La politica di Alexis Tsipras è dura e ideologica” lo riporta il settimanale Spiegel online alcune fonti avrebbero confermato la cosa. Intanto Matteo Renzi e anche la Francia fanno arrivare la richiesta all’Ue di non chiudere la porta alla Grecia, qualunque sia l’esito del voto. Nelle prossime ore potrebbe tenersi una riunione tra il ministro delle Finanze Varoufakis e la Banca di Grecia che sarebbe pronta a presentare una richiesta di aumento di liquidità di emergenza attraverso il programma Ela alla Bce. La Merkel domani volerà a Parigi da Hollande, bisogna ricordare infatti che la Germania e la Francia sono i massimi creditori nell’affare, e che l’uscita della Grecia renderebbe i due i leader politici che hanno perso più soldi nella storia, circa 160 miliardi di euro.