PANICO E FERITI PER LA CHAMPION’S IN PIAZZA: INDAGATO IL SINDACO DI TORINO

    “Mi è stato notificato dalla Procura di Torino un avviso di garanzia per i fatti di piazza San Carlo. Offrirò come sempre la massima collaborazione agli inquirenti, poiché è interesse di tutta la cittadinanza che vengano ricostruiti i fatti e definite le responsabilità di ognuno. ’Non ho nulla da aggiungere”. Così la prima cittadina di Torino, Chiara Appendino, poco prima di entrare nella sede della giunta regionale. “Sono a disposizione della magistratura – ha precisato il sindaco M5s – Risponderò alle domande che mi verranno poste. L’obiettivo è che venga fatta chiarezza su quanto accaduto”. L’avviso di garanzia, lo ricordiamo, è stato notificato nell’ambito dell’inchiesta per i gravi e drammatici accaduti lo scorso 3 giugno in piazza San Carlo dove – in occasione della diretta della Juventus in Champion’s League – in seguito ad un attacco di panico collettivo (scatenato dalle denotazioni di alcuni petardi, scambiati per spari), la folla si accalcò in un terribile ’fuggi fuggi’, causando qualcosa come 1.550 feriti ed una vittima. Ma non soltanto la Appendina è stata raggiunta dall’avviso, copme lei nell’inchiesta della procura torinese sono stati infatti coinvolti anche Maurizio Montagnese (presidente del Turismo di Torino), e Danilo Bessone (dirigente del medesimo ente. Come spiega un comunicato emeso dalla procura, il procuratore Armando Spataro afferma sottolinea “deve essere precisato che gli inviti a comparire emessi sono anche finalizzati ad acquisire le dichiarazioni difensive delle persone che accetteranno di rispondere, così da poter eventualmente compiere conseguenti ulteriori accertamenti, non esclusi i confronti che si rendessero necessari, anche nel loro interesse, sicché non possono in alcun modo essere considerati equivalenti ad atti di promovimento dell’azione penale”. I reati contestati riguardano omicidio colposo per la morte di Erika Pioletti, deceduta il 15 giugno a seguito delle ferite riportate, lesioni colpose, in danno delle 315 persone che hanno proposto querela, e disastro colposo. C’è da aggiungere che la procura ha notificato 20 inviti a comparire ad altrettante persone, indagate in virtù delle loro diversificate competenze nell’ambito dell’inchiesta.
    M.