Home ATTUALITÀ Prima infanzia, Save the Children chiede investimenti: le dichiarazioni ufficiali

    Prima infanzia, Save the Children chiede investimenti: le dichiarazioni ufficiali

    Nell’ambito della presentazione in Aula della Legge di Bilancio da parte del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la nota associazione Save the Children torna a parlare di un tema, il diritto all’istruzione fin dalla prima infanzia, ribadendo l’urgenza di importanti interventi a favore della primissima infanzia.

    Un tema, questo che peraltro il premier ha messo tra le priorità dell’azione di governo nel discorso in cui chiedeva la fiducia al Parlamento. Ecco cosa ha detto ufficialmente Save The Children sul tema.

    Prima infanzia, Save the Children chiede investimenti: le dichiarazioni ufficiali

    “Apprezziamo l’attenzione che il Governo destina al tema della prima infanzia nella bozza di legge di bilancio, ma servono più risorse da destinare a favore della fascia tra gli 0 e i 3 anni. Siamo ancora troppo lontani dagli obiettivi di copertura di accesso al nido e ai servizi integrati ed è necessario un piano pluriennale che consenta l’ampliamento dell’offerta di servizi per la prima infanzia”.

    Così si è espressa Raffaela Milano, Direttrice dei Programmai Italia-Europa di Save the Children.

    “Lo stanziamento di 520 milioni previsto dalla bozza della Legge di Bilancio per il Bonus Asili Nido potrà coprire solo una ridotta platea di beneficiari, presumibilmente quelli che già usufruiscono dei servizi, senza incidere sull’ampliamento dell’offerta”, continua.

    “Il contrasto alla povertà educativa resta una delle sfide primarie che il nostro paese deve affrontare se vuole guardare al futuro, investendo sulle nuove generazioni. Anche per questo è urgente investire nuove risorse destinate all’istruzione per garantire il tempo pieno nel primo ciclo e nella scuola dell’infanzia nelle aree prioritarie di contrasto alla povertà educativa minorile, incluso un investimento nelle mense di qualità gratuite per tutti i bambini della scuola primaria e consentire ai nostri ragazzi di poter studiare in scuole sicure”, conclude Raffaela Milano.