Quasi mangiato da un anaconda per un “esperimento” – Michelle Zeppieri

    Uno degli esperimenti più folli di sempre quello di Paul Rosolie, che ha tentato di farsi inghiottire da un anaconda. Il naturalista ha indossato una tuta protettiva in fibra di carbonio dotata di ricetrasmittente e un casco munito di telecamera, così da poter riprendere l’impresa. Il test è stato interrotto quando la forza di stritolamento del serpente si è dimostrata più potente del previsto e Paul ha rischiato di perdere un braccio. Ha chiesto aiuto ai suoi colleghi, che sono prontamente intervenuti per liberarlo.

    «Mi ha preso direttamente alla testa. L’ultima cosa che ho visto è stata la sua grande bocca spalancata, poi tutto nero» ha affermato l’uomo, secondo Fox News. «Mi si è avviluppata addosso e mi ha sollevato da terra, lì ho sentito la tuta rompersi. Era come se mi stesse strappando le braccia dalle giunture».

    Il video, girato nella foresta amazzonica peruviana, è stato mandato in onda il 7 dicembre sul canale televisivo americano Discovery Channel, con il titolo “Eaten alive”, e ha fatto il giro del mondo in breve tempo grazie alla diffusione sui vari social network. Nonostante l’obiettivo originario fosse quello di sensibilizzare le persone contro la distruzione della foresta amazzonica, habitat naturale dell’anaconda, il fallimento dell’impresa ha scatenato le proteste e l’ironia del pubblico, “deluso” a causa della promessa non mantenuta.

    «La gente sembrava pensare che sarei stato divorato vivo. Hanno dimenticato che il mio era un tentativo di entrare nella ‘pancia della bestia’ non un risultato certo. Volevo fare qualcosa che catturasse l’attenzione nei confronti della foresta pluviale, qualcosa di folle» dichiara Rosolie.