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Regioni a colori, autorità ed esperti: oggi la situazione è differente, concordi nel rivedere il sistema, adeguandoci con nuove regole

L’Italia a colori è stato un sistema utile e condiviso con le Regioni. Credo che una riflessione possa essere fatta, di fronte a un popolo italiano che per il 90% si è vaccinato, credo che dobbiamo dare delle prospettive ai cittadini’’. Così Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, intervenendo da SkyTg24 sul sistema dei colori delle regioni, fin qui applicato.

Regioni a colori, Zaia: “Abbiano proposto un progetto unico ora all’esame del ministero della Salute”

Dal canto suo il governatore veneto, Luca Zaia, stamane nel corso di una conferenza stampa ha invece rivelato che ”c’è un progetto unico, la Regione Veneto ha fatto un lavoro di base, che è stato condiviso dagli assessori alla sanità e dai presidenti, tanto è vero che il presidente della Conferenza delle Regioni ha notificato al governo questo progetto per tutti e attendiamo le risposte. So che il ministero della Salute ci sta lavorando’’.

Regioni a colori, Zaia: “Con una nuova variante ed i tanti vaccinati è fondamentale cambiare strategia”

Nello specifico, ha aggiunto Zaia, ’’L’aspetto principale che va affrontato, è la modificazione della definizione di caso, il tema dei tamponi in farmacia per la fine dell’isolamento, il tema della colorazione delle zone, senza stravolgere il progetto. E’ innegabile che lo scenario sia cambiato radicalmente perché c’è una variante nuova e anche perché abbiamo i vaccinati e quindi è fondamentale cambiare anche la strategia’’.

Regioni a colori, Zaia: “I positivi per caso in ospedale sono un falso problema ma ci fanno passare di zona”

Oltretutto, ha poi concluso il presidente del Veneto, ’’Ho sentito dire che i positivi per caso in ospedale sono un falso problema ma ci fanno passare di zona. Per cui questa modifica nel conteggio è fondamentale e deve essere immediata. Su 131 ricoverati nell’azienda Verona, 50 sono stati definiti Covid per caso, partorienti che vanno in ospedale per partorire e si trovano positive per caso, ma questi 50 vanno nelle contabilità per il passaggio di colore’’.

Regioni a colori, Giani: “Il sistema dei colori va cambiato perché oggi le ospedalizzazioni sono la metà”

Dal canto suo, Eugenio Giani, presidente della Toscana Eugenio Giani, fa osservare che il sistema dei colori “è stato calibrato in una fase in cui il Covid si presentava in forma ben diversa, in cui il rapporto fra le persone che venivano contagiate e le persone che andavano a finire in un ospedale era uno a dieci, per questo superarlo è nelle cose. In ospedale adesso ci vanno la metà delle persone rispetto a quelle che ci andavano coi dati che avevamo prima, dunque anche il sistema dei colori deve essere cambiato“.

Regioni a colori, Locatelli: “E’ giusto rivedere la cosa ma ricordiamo che gli asintomatici possono contagiare”

Dal canto suo il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, ammette che “Il sistema della colorazione delle Regioni è stato elaborato in maniera concertata tra ministero e Regioni in un’epoca diversa. Che si possa arrivare a una riconsiderazione sta nella logica delle cose. Detto questo non dimentichiamo che esiste un carico di gestione nelle strutture ospedaliere anche per gli asintomatici che devono essere tenuti separati. Così come non facciamo l’errore che gli asintomatici non possano contagiare”, ha sottolineato.

Regioni a colori, Speranza: “Nelle prossime settimane avremo un confronto con le Regioni ed apriremo un tavolo tecnico”

Anche il ministro Speranza è intervento sull’argomento, rimarcando che “La vita della stragrande maggioranza degli italiani in questi mesi è stata senza grandi limitazioni. Nelle prossime settimane dovremo aprire un confronto in particolare con le Regioni, convocheremo un tavolo tecnico per discutere le proposte e affrontare questa fase che sembra diversa rispetto alle precedenti”.

Regioni a colori, Speranza: “Ci stiamo avvicinando al picco, valuteremo e poi adegueremo le regole”

Oggi, ha quindi concluso il ministro della Salute, ”Siamo però in un momento non facile, i numeri dei contagiati sono molto molto alti. Grazie ai vaccini, le ospedalizzazioni sono inferiori rispetto al passato ma la pressione è comunque molto forte. L’Oms ci dice che ci stiamo avvicinando al picco, dobbiamo valutare bene cosa accade nei prossimi giorni e, come abbiamo sempre fatto, adeguare le regole alla fase epidemiologica che stiamo vivendo“.

Max