RENZI: CON LE RIFORME AVANTI TUTTA

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    “Noi siamo pronti, basta rinvii:  martedì incardiniamo la riforma e a dicembre voglio l’ok dell’aula” con queste parole il premier Renzi conferma  il vertice di maggioranza di oggi che sarà di fatto un altro strumento di pressione su Berlusconi.  Il pressing sul Cavaliere resta forte. “Noi non vogliamo rompere il patto – assicura Berlusconi – anche se tutta questa fretta di Renzi indica la volontà di andare a votare presto”. Oggi Berlusconi riunirà ad Arcore, per il consueto pranzo del lunedì, i figli e i vertici Mediaset, favorevoli a mantenere in vita il patto del Nazareno. E forse martedì vedrà i big del partito per motivare l’ok alle modifiche all’Italicum e spiegare perchè Fi non può essere tagliata fuori. Matteo Renzi.dal canto suo resta convinto che in un modo o nell’altro si potrà far marciare spedita la riforma elettorale in Parlamento “Possiamo tradurre l’accordo nell’ultimo sprint”, dice. Sembra chiaro che il premier vorrebbe incassare la riforma elettorale prima di aprire le danze della successione di Napolitano. Il rischio, spiegano nella maggioranza, “è che troppa carne al fuoco crei un corto circuito di difficile gestione”.  “noi andiamo avanti con le riforme, con urgenza e determinazione sapendo che l’orizzonte del governo è quello dei mille giorni, del 2018”.In attesa che Berlusconi decida, il premier riunirà in serata a Palazzo Chigi gli alleati della maggioranza di governo. L’obiettivo è continuare a tenere dentro il perimetro del Patto del Nazareno Ncd e Sc, magari con una trattativa che conceda ad Alfano le preferenze ma alzi, come chiesto dal Cavaliere, la soglia di sbarramento. Una quadratura certo non facile. “Una soglia alta escluderebbe dal parlamento milioni di voti degli italiani, sarebbe una forzatura eccessiva”, chiarisce il capogruppo Ncd Nunzia De Girolamo in vista del summit di oggi. Raffele Fitto, lancia senza mezzi termini un vero e proprio guanto di sfida al Cavalere. In una kermesse affollatissima a Roma dal titolo “oltre il muro” chiamando a raccolta i suoi, ma che a sorpresa ha visto la partecipazione di Maria Rosaria Rossi (fedelissima di Berlusconi) e anche di Maurizio Gasparri.Di certo la senatrice si è mossa su input del Cavaliere abile nello sparigliare le carte quando il gioco si fa duro: un modo per rubare la scena al primo attore ma anche per dimostrare che il partito non è spaccato. E’ stato tutto un gioco di metafore l’intervento di Raffaele Fitto che ha chiuso tra scrosci di applausi la kermesse “presentata” da Daniele Capezzone: abbattere il “muro” (della “ipocrisia”) e andare “oltre” (Berlusconi), affrancandosi dai “diktat” renziani subiti da Forza Italia che come “una nave in mare aperto perde elettori dalle due falle laterali”, a tutto vantaggio della sinistra del premier e della destra di Salvini. Uno scenario apocalittico per un partito che nel 2008 veleggiava sui 13 milioni di elettori e che alle ultime europee è crollata a poco più di 4 milioni. Tutta colpa di Berlusconi, è stato il ragionamento sotteso di Fitto che ha chiuso con il fatidico “io non ci sto” (a inseguire Renzi), dicendosi “stanco” di quella che giudica una deriva.”Non lavoro per dividere – si è accalorato – ma per un partito dalla schiena dritta”. Bisogna “aprire una nuova fase che abbia nella nostra area politica il punto di riferimento”. “Chiedo un confronto senza ipocrisie in cui ognuno possa dire ciò che pensa senza paura”,