Riforme: domani niente seduta M5s filmano la ’fuga’ dei senatori

    L’esame sul ddl riforme riprendera’ lunedi’ pomeriggio alle 14, con seduta notturna fino alle 24. Lo ha stabilito, a maggioranza, la conferenza dei capigruppo. Una decisione che ha provocato le proteste delle opposizioni che contrastano il ddl riforme, con Sel, Lega e 5 Stelle che hanno chiesto fosse mantenuto il calendario inzialmente previsto. L’Aula, pero’, si e’ espressa a favore del cambio di calendario proposto in capigruppo scatenando la protesta del M5S. L’ex capogruppo Maurizio Santangelo posta sulla sua pagina facebook, ripreso poi da Beppe Grillo, la foto del guardaroba di Palazzo Madama con stampelle vuote, con ogni probabilita’ anche perche’ estate, e con due trolley pronti ad un’imminente partenza dalla Capitale e scrive: “guardate sono fuggiti tutti… Il guardaroba e’ vuoto! Sono mortificato ed arrabbiato dal comportamento di questi mezzi uomini e mezze donne”. Non solo, all’ingresso di palazzo Madama che da’ su piazza San Luigi dei Francesi uno degli uomini dello staff della comunicazione del gruppo pentastellato, Nick per gli amici, con telecamera alla mano immortala le partenze: “avevano promesso di stare qui sabato e domenica e invece….”, spiega. Quanti sono ad ora i senatori ’beccati’ in fuga? “quattro o cinque”, spiega, mentre in corso c’e’ ancora la chiama per la fiducia sul dl carceri. In Aula ’solo’ 201 senatori. Ma da dire e’ anche che oggi la Commissione Affari Costituzionali va avanti sul decreto P.A. “Il calendario era stato immaginato per chiudere i lavori entro l’8 agosto e cosi’ sara’, verra’ mantenuta questa data. Un giorno di spspensione dei lavori, dopo una serie di sedute, anche notturne, molto faticose mi sembra una cosa ragionevole” replica il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, che tiene a sottolineare che da parte del Pd “la richiesta di confronto con le opposizioni” sul merito del ddl “e’ stata la parola d’ordine sin dall’inizio e non partecipa alle riforme solo chi si autoesclude. Per noi resta il metodo del confronto”. Quanto alle modifiche che potrebbero essere apportate al testo, Zanda spiega che anche sul tema dell’immunita’ si puo’ discutere. Infine, sulla legge elettorale, pur ricordando di essere “sempre stato a favore dell’uninominale”, il capogruppo Pd non boccia l’ipotesi dei capilista bloccati e le preferenze: “personalmente penso potrebbe essere una soluzione accettabile, ma bisogna trovare un punto d’intesa”.