Riforme, Renzi: “Scherzi con voto segreto? Correggeremo a Camera”

    “Non ci sono ostacoli che ci potranno fermare per la riforma costituzionale. Qui non molla nessuno’. All’inaugurazione della Brebemi il premier Matteo Renzi parla del dibattito al Senato sulle riforme e fa riferimento ai rischi del voto segreto, chiesto per 500 emendamenti: ’Potranno farci qualche scherzetto, ma torneremo alla Camera e lo sistemeremo’. Renzi guarda ai 300 miliardi che la Bce mette a disposizione della banche: ’Questa è la partita chiave per le nostre imprese e di conseguenza per l’occupazione. Intanto, arriva da Marchionne la conferma del massimo appoggio: ’Spero Renzi non si faccia intimorire e tenga duro’, ha detto. Bisogna arrivare al traguardo delle riforme, con il dialogo ma senza perdere di vista la scadenza dei ’mille giorni’, insiste Matteo Renzi, mentre dal presidente del Pd Orfini arriva un aut aut: “O si vota per le riforme o si va a elezioni”, ma si dice fiducioso.  Il capogruppo di Fi Renato Brunetta avverte: “Non si fanno le riforme sotto il ricatto delle elezioni”. Al Senato ripresa la seduta sugli emendamenti. Oggi in Parlamento l’attenzione è alla riforma della Pubblica amministrazione. ’’Non ci sono ostacoli che ci potranno fermare per la riforma costituzionale. Qui non molla nessuno”, ha detto il premier all’inaugurazione della Brebemi parlando del dibattito al Senato sulle riforme. “Sul voto segreto potranno anche farci qualche scherzetto ma torneremo alla Camera e lo sistemeremo. Qui non molla nessuno’’,ha aggiunto Renzi, intervenendo sui prossimi voti sulle riforme. Sono 500 gli emendamenti su cui è stato chiesto il voto segreto.Lo hanno riferito i componenti della Giunta per il regolamento al termine della riunione. La maggioranza ha chiesto che lo scrutinio segreto sia limitato a pochissimi emendamenti. La decisione spetterà al presidente Pietro Grasso.  “Siamo i più forti” sui dati dell’export, superiamo anche Germania e Francia, ma “possiamo crescere molto molto di più. Per farlo il lavoro che abbiamo deciso di mettere in piedi, un vero e proprio piano industriale per il sistema Paese”. Lo afferma il premier Matteo Renzi in un video, al termine del viaggio in Africa. L’obiettivo, spiega, è “portare 22mila aziende italiane nuove a investire all’estero e far crescere di almeno un punto di pil da qui ai mille giorni sui temi legati alle esportazioni”.