RIFUGIATI, PINTI (FI): NO AD ALTRI CENTRI ACCOGLIENZA IN VI MUNICIPIO

     “Non credo alle smentite dell’assessore Cutini. Non è una questione personale, ma di questa amministrazione, che in campagna elettorale ha fatto della partecipazione uno dei principali cavalli di battaglia ed ora che le elezioni le ha vinte la massima partecipazione di cui è capace è mettere i cittadini di fronte ai fatti compiuti, non mi fido”. E’ quanto dichiara, in una nota, il capogruppo di FI in VI Municipio Daniele Pinti “in merito alle smentite dell’assessorato alle Politiche Sociali sull’utilizzo dell’ex centro commerciale Dima di via Celio Caldo, a Torre Angela, come centro di accoglienza per 3000 profughi che sarebbero in arrivo”. 
    “Non è razzismo – continua Pinti – come sostiene certa sinistra indottrinata ed indottrinante, la stessa peraltro responsabile sia a livello nazionale che locale della situazione insostenibile venutasi a creare a causa di buonismi idioti e miopia politica devastante che hanno fatto del nostro Paese il centro di accoglienza di tutti i profughi del Mediterraneo. L’Italia è sempre stata una nazione accogliente e gli Italiani sono un popolo generoso, ma il nostro Paese non può caricarsi interamente il peso dei conflitti e degli squilibri geopolitici del bacino del Mediterraneo. E’ una questione di risorse che mancano e che non sono neanche sufficienti a garantire i servizi essenziali per i nostri anziani, i nostri disabili ed i nostri bambini, non di colore della pelle, di religione, di xenofobia o di chissà quale altra castroneria tirata in ballo dai soliti isterici che vedono razzismo da tutte le parti. Nel nostro Municipio ci sono già 15 centri di accoglienza, il 60% dei centri ospitati a Roma, per un totale di oltre 1.300 migranti. I residenti sono stanchi, il degrado ha raggiunto livelli inauditi, la sicurezza è ai minimi storici, la salute dei residenti già a rischio a causa delle malattie importate dai migranti e la legalità ormai è solo una eco lontana della campagna elettorale di Marino e di quella sinistra radical chic che, dai bei palazzi del centro storico, dispone che nelle periferie finiscano tutti i problemi che la Roma bene non gradisce vedere, dai rifiuti per le strade, alla prostituzione esercitata in pieno giorno, alle improbabili integrazioni con la subcultura dei campi nomadi abusivi e ai centri di accoglienza. Noi non ci stiamo ad accollarci interamente l’incapacità del nostro Paese di imporsi con l’Europa affinché anche gli altri Paesi membri facciano la loro parte e la filantropia facile di chi Torre Angela l’avrà vista al massimo dal raccordo anulare”. “Per queste ragioni – conclude il consigliere di Fi – sto organizzando con i residenti del territorio che sono stato chiamato ad amministrare, prima di tutto nell’interesse dei romani che mi hanno eletto a rappresentarli, una grande mobilitazione per dire basta una volta per tutte a questa amministrazione che divide la cittadinanza in cittadini di serie A e di serie B ed affermare con forza e senza alcuna vergogna, ma anzi con orgoglio, che, prima di aiutare i figli di altri paesi abbiamo il dovere di aiutare i nostri che sono stati abbandonati senza lavoro e senza alcuna speranza in un futuro migliore da uno Stato e da una amministrazione ipocriti che, forti del fatto che i provvedimenti da loro presi ricadranno esclusivamente su chi già vive quotidianamente la distanza delle istituzioni, vorrebbero fare del nostro Municipio la succursale di Lampedusa”.