ROMA CAPITALE SULL’ORLO DI UNA CRISI, I SINDACATI INDICONO LO SCIOPERO DI TUTTI I DIPENDENTI COMUNALI: ’I DISSERVIZI? CHIEDETENE CONTO AL SINDACO’

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    Dai e dai la corda si spezza. Che negli ultimi tempi anche all’interno della maggioranza di quanti hanno votato Marino, sia ’cambiato qualcosa’, era già nell’aria; ma ora la protesta si allarga a macchia d’olio e il primo cittadino, di contro ai primi segnali dell’imminente inverno, si appresta a vivere sicuramente settimane caldissime. “L’attivo unitario delegati Cgil, Cisl e Uil di Roma Capitale, riunito il 16 settembre 2015, ha deciso di dare seguito allo stato di agitazione indetto il 20 luglio, proponendo alle lavoratrici e ai lavoratori capitolini un percorso di mobilitazione che preveda di proclamare una giornata di sciopero di tutti i dipendenti di Roma Capitale, entro il mese di ottobre“. Eccola la proclamazione da parte dei segretari di Fp Cgil Roma Lazio Marco D’Emilia, Fp Cisl Roma Rieti Giancarlo Cosentino, Uil Fpl Roma Lazio Francesco Croce, per quello che suona un po’ il via alle ostilità. “L’atteggiamento del sindaco prima e di chi ha la responsabilità amministrativa della gestione dei 24mila dipendenti poi, è ai limiti della farsa. Si continuano a paventare immediate soluzioni che puntualmente vengono disattese – spiegano – Da quando, il 19 giugno, il sindaco Ignazio Marino aveva personalmente assicurato, alla stampa e ai sindacati, che si erano create le condizioni per chiudere presto questa vertenza, non abbiamo più avuto notizie, né incontri utili per fare un passo in avanti. Mentre noti personaggi dell’alta imprenditoria volano oltre oceano a firmare contratti di lavoro utili alla crescita delle aziende – spiegano ancora – Marino torna da oltre oceano senza nessuna idea di come rilanciare attraverso un nuovo contratto di lavoro dei suoi dipendenti, una Roma sempre più cadente nei serviziI lavoratori comunali continuano ad avere buste paga decurtate di centinaia di euro al mese e un peggioramento delle condizioni complessive – continuano – da quando, il 1 gennaio 2015, è entrato in vigore l’atto unilaterale dell’amministrazione che taglia pesantemente il salario e che favorisce anche comportamenti dispotici sul versante organizzativo, ma soprattutto non c’è nessuna idea di città organizzata. In questo quadro, legalità e trasparenza passano anche (e necessariamente) attraverso un corretto sistema organizzativo alla base di un nuovo contratto di lavoro e non soltanto attraverso roboanti annunci mediatici. Quello che non viene detto è che sono i cittadini a pagare il prezzo più alto: non solo non traggono benefici dagli atti organizzativi di questa amministrazione – dicono ancora i sindacalisti – ma anzi, vedono peggiorare, giorno dopo giorno, i servizi che utilizzano; un lento declino che riduce e peggiora le prestazioni di tutti i servizi, con la preoccupazione di quanto altro possa accadere nella gestione della città in occasione dell’anno santo della misericordia, che è alle porte”. Poi, anche una ’panoramica’ sulle cosiddette grandi opere: “Il giubileo sembra esaurirsi unicamente nella lista dei cantieri aperti o da aprire, ma nessuno parla del cantiere più importante e ormai abbandonato che riguarda la cronica emergenza in cui vivono delicatissimi servizi alle famiglie che comprende i servizi all’infanzia, gli uffici anagrafici, le biblioteche e i servizi culturali, i servizi resi dai municipi, il sociale e la sicurezza, tema questo quasi abusato ma di cui si sottovaluta l’apporto della polizia locale ormai allo sbando organizzativo figlio di una miope visione tecnica dell’amministrazione”. Infine, i sindacalisti annunciano gli ’step’ di quella che sarà una lunga marcia verso doveri e diritti fin qui disattesi: “L’attivo unitario delegati Cgil, Cisl e Uil di Roma Capitale ha quindi deciso di organizzare assemblee con i dipendenti per preparare le forme di lotta, che si concretizzeranno con iniziative anche innovative e di settore, per convergere fino allo sciopero generale di tutti i dipendenti capitolini di far conoscere all’opinione pubblica, attraverso apposite conferenze stampa, quanto il colpire i dipendenti influisca negativamente sui servizi ai cittadini, e iniziative di mobilitazione e lo stato di agitazione, potranno quindi avere un loro epilogo in uno sciopero generale di tutti i dipendenti di Roma Capitale, nella seconda metà di ottobre”. Insomma ce ne è abbastanza per dare al ’sindaco-ciclista’ idea di cosa e come poter lavorare per restituire a questa bellissima città il sorriso dei suoi ’abbacchiati’ cittadini.

    Max Tamanti