ROMA – TORQUATI, “LA CITTA’ E’ PRONTA HA TUTTE LE CARTE IN REGOLA”

     

    torquatiRoma Capitale sta vivendo un periodo di stato confusionale. Il Terrorismo, il Giubileo, il futuro della capitale e del Partito Democratico capitolino sono stati i temi affrontati durante un’intervista fatta al Coordinatore dei Presidenti dei Municipi Romani, nonché Presidente del Municipio Roma XV, Daniele Torquati. Dalle parole del giovane amministratore trapela la fiducia necessaria per affrontare il momento critico che vive la città più bella al mondo.

     

    Mancano meno di due settimane al Giubileo Straordinario voluto dalla Santa Sede. Secondo lei la città arriverà pronta a questo evento mondiale?
    Sicuramente sì. È però necessario che le istituzioni locali e nazionali collaborino strettamente in un’ottica di interesse collettivo e che gli obiettivi siano comuni per tutti gli attori che si occupano della realizzazione di un evento di portata mondiale come il Giubileo. Le priorità da perseguire riguardano certamente la sicurezza, i lavori pubblici, i trasporti e il decoro della Città: Roma ha tutte le carte in regola per farcela se pone l’attenzione su questi quattro aspetti.

     

    Nella città da settimane regna il panico tra allarmi bomba e telefonate misteriose. Da un nostro sondaggio è emerso che la cittadinanza romana è divisa a metà tra chi vuole il Giubileo e chi no. Cosa possono fare le istituzioni in questo momento?
    Comprendo lo sconforto e la paura che hanno assalito gli italiani e i romani in questi tristi giorni ed è proprio per questo che le istituzioni devono far proprio il compito di rassicurare i cittadini e infondere loro serenità, tramite la gestione di ogni tipologia di emergenza. “Rimandare” il Giubileo sarebbe come aver dato ragione a chi vuol insinuare la paura nelle nostre viste quotidiane. L’organizzazione del Giubileo è, anche, la risposta dell’Italia e di Roma a tutte le forze contrarie all’Europa, ad ogni forma di terrorismo e di paura.

     

    Lei governa il Municipio Roma XV. Un territorio che unisce la periferia estrema al centro città. Tra i quartieri da lei amministrati c’è anche Ponte Milvio da sempre luogo di movida e quindi possibile obiettivo per i terroristi. Cosa sta facendo la sua giunta per contrastare le minacce del fondamentalismo islamico?
    Il tema della sicurezza è la priorità del tavolo di confronto tra la Prefettura, i municipi e Roma Capitale. La zona di Ponte Milvio è anche quella dello Stadio Olimpico, quindi zona di massima allerta e oggetto di misure di sicurezza accurate. In più, come amministrazione municipale, abbiamo fatto in modo di rendere più serena e diversa l’area della movida, attraverso iniziative culturali volte ad attirare non soltanto i frequentatori abituali del weekend. Tra le tante iniziative ricordo “Libri a mollo” organizzata grazie al contributo delle associazioni del luogo e le esposizioni dei pittori di Via Margutta. Con le giuste misure di sicurezza, la zona può essere un luogo di incontro importante anche per i tanti visitatori che giungeranno in città per il Giubileo.

     

    Sabato scorso c’è stata a Roma una manifestazione organizzata dalla comunità islamica con l’intento di sottolineare che non tutti i musulmani sono terroristi. Che idea si è fatto a riguardo?
    Sono rimasto piacevolmente colpito dall’iniziativa: è stata una risposta forte a chi superficialmente e con ignoranza ritiene che tutti gli islamici siano terroristi. Il messaggio della comunità musulmana rispecchia quello che noi presidenti dei municipi abbiamo voluto trasmettere, all’indomani degli attentati a Parigi, con la fiaccolata a Piazza del Popolo: un messaggio che proclama solidarietà e integrazione tra i popoli contro ogni forma di terrorismo.

     

    Lei ricopre un incarico importante quale quello di Coordinatore dei Presidenti di Municipio. Ha avuto modo di incontrarsi con il Commissario Tronca per discutere della Capitale?
    Sì, noi minisindaci abbiamo incontrato il Commissario Tronca in Campidoglio e abbiamo avuto modo di discutere con lui le questioni riguardanti il territorio e le priorità, specie in vista del Giubileo. Abbiamo apprezzato la concretezza del suo approccio, orientato verso un’analisi accurata delle problematiche e verso un altrettanto rapida risoluzione.

     

    Lei di recente ha dichiarato che per la Capitale c’è l’urgenza di approvare il bilancio per destinare 4,9 milioni di euro ai Municipi. Può dirci a che punto stiamo?
    Abbiamo ottenuto i 4,9 milioni di euro, destinati ai servizi sociali essenziali. Il provvedimento è stato approvato dall’ultima giunta e i servizi sono coperti fino al 31 dicembre. La questione del sociale è stata l’emergenza primaria che abbiamo portato al tavolo di confronto con il Commissario Tronca.

     

    Durante un’assemblea tenutasi presso una sede del Pd Romano è emerso che l’affaire marino è tutt’altro che chiusa. In molti gridano che è finito il rapporto tra i Democratici e la città. Cosa può fare il PD per riunire i suoi militanti?
    Credo che uno degli errori più grandi commessi dal PD, ancora prima dell’inserimento della giunta comunale, sia stato l’incapacità di creare una comunità. Creare uno spirito comune, agire sul territorio con una comunità di intenti è quello che è mancato alla giunta, al consiglio comunale, ma anche al partito stesso e che forse noi Presidenti dovevamo contribuire di più a creare. È un aspetto, questo, su cui dovremo lavorare nei prossimi mesi non solo per il PD, ma affinché il PD sia utile a Roma e sia proiettato con maggiore determinazione verso i bisogni e le necessità dei cittadini e delle cittadine.

     

    Sembrerebbe che il 20 marzo 2016 il centro sinistra stia organizzando il ’Primarie Day’. Bassolino ha dichiarato di volersi candidare a Napoli ma i vice segretari Dem stanno pensando ad una norma che non glielo permetterà. Non crede che questa decisione sia indirizzata anche per contrastare Marino?
    No, non credo sia per contrastare Marino. L’ex sindaco è ancora parte del PD, una parte importante della comunità di cui parlavo prima. Ed è importante che ognuno contribuisca, compreso Marino, a renderla più forte. Riguardo a Bassolino, se io fossi in lui non mi presenterei alle Primarie, ma questa è una mia opinione personale. Credo fermamente che chiunque possa contribuire al rinnovamento del PD e delle istituzioni senza per forza mettersi in prima linea. Non sono un tifoso della rottamazione tout court, credo però fermamente alla responsabilità personale di chi, forse alcune volte, dovrebbe domandarsi di più “come posso essere utile” piuttosto che “come mi è utile”.

     

    Ultima domanda. Crede che sia opportuno il 20 marzo 2016 votare anche per la scelta dei Presidenti di Municipio?
    Credo che sia opportuno fare le primarie a tutti i livelli. Sono un figlio delle primarie e credo che siano un ottimo e democratico strumento, utile per scegliere e far scegliere ai cittadini e alle cittadine i candidati alle cariche monocratiche, che sia il Presidente della Regione, o il Sindaco, o i Presidenti di municipio. Non credo alla primarie per eleggere i dirigenti di partito che devono essere votati dagli iscritti.