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Salvini vuole il Viminale: la Lega definisce la lista con i ministeri e le riforme da proporre alla Meloni

Diversamente da come la maggior parte degli analisti politici ha argomentato in questi ultimi giorni, la lista finale (destinatario: Giorgia Meloni), con i ministeri indicati dal consiglio federale della Lega, apre subito con quella che oggi – dopo il deludente esito delle elezioni – potremmo definire come ‘una novità’: Matteo Salvini al Viminale. Poi, a seguire, gli stati generali del Carroccio guardano anche al ministero dell’Agricoltura, a quello delle Infrastrutture e, dulcis in fondo, a quello degli Affari regionali e riforme. Tradotto, sta a significare soltanto un nominativo per uno specifico dicastero (quello del segretario) e, restando nell’ambito ‘federalista’, quattro ministeri ‘chiave’ per continuare ad ‘esercitare potere al Nord’.

Lega, al consiglio federale: “Quali temi vogliamo affrontare al governo, in quali ministeri dovremmo sederci?”

Certo non sono giorni facili per Salvini, che ha anche dovuto incassare anche il ‘benservito’ del patron, Umberto Bossi, attraverso una scissione che, se non altro in termini di immagine pesa, e tanto. Ad ogni modo, assicurano fonti interne, all’interno del consiglio federale del Carroccio, si è lavorato sull’unità, anche in virtù del titolo di un giornale finito anche sui social: ‘Assedio a Salvini’. Così, dopo aver individuato nella sinistra i responsabili di questo clima (è fisiologico, sarebbe stato così anche a parti inverse), il tema centrale è stata la composizione del nuovo esecutivo, ponendo due interrogativi base: “Quali temi vogliamo affrontare al governo, in quali ministeri dovremmo sederci?”. Domande che, dal segretario federale ha coinvolto a seguire i governatori, Fontana, Fedriga e Zaia, i capigruppo, Molinari e Romeo, i tre vicesegretari, Crippa, Giorgetti e Fontana, fino alle decine di responsabili regionali, riuniti negli uffici leghisti della Camera.

Lega, al consiglio federale: all’unanimità Salvini al Viminale e Centinaio all’Agricoltura su tutto

Premesso che, quel che certo è che, all’unanimità, sono tutti per Salvini al Viminale, dal canto suo, non sbagliando (visto il precedente), Fedriga consiglia chebisogna puntare sulla disabilità“. Poi, la ‘bagarre’ si divide fra le Infrastrutture e le riforme mentre, a Giorgetti, già andrebbe bene sapere il segretario sulla poltrona degli Interni anche perché, vista l’aria che tira, per il Paese si prospettaun autunno caldo“. Poi, come ricorda un altro a proposito di Salvini, “Ha già dato prova di saper gestire quel ministero“. Tuttavia, come dicevamo, irrinunciabile quello che può essere definito il ministero-bandiera del partito: l’Agricoltura, che potrebbe bissare lo stesso  Centinaio.

Lega, al consiglio federale: Salvini assicura un “governo coeso”, e rilegge la lista dei ministeri

Insomma si ipotizza e si propone per circa due ore, fino a quando il leader annuncia convintamenteGrazie a tutti ora so cosa chiedere”, dice soddisfatto. E dopo aver assicurato che quello che arriverà sarà un governo “coeso”, rilegge la lista: Viminale, Agricoltura, Infrastrutture, ed Affari regionali. Tuttavia, qualcuno assicura chenon saranno solo questi i ministeri su cui andrà a trattare…“.

Lega, al consiglio federale: confronto anche sulle riforme e le leggi ‘da rivedere’. Silenzio sul comitato di Bossi

Infine, cariche a parte, ovviamente spazio anche quelle misure che si ritengono per il nuovo governo. Intanto, “da affrontare e risolvere quella delle bollette e del caro-energia, con un intervento importante che la Lega invoca da tempo, in attesa di un’azione a livello europeo”. Quindi “Avanti tutta sull’estensione della Flat Tax fino a 100 mila euro di fatturato e superamento della legge Fornero grazie a Quota 41, per dare opportunità ai giovani”. Tutto ciò senza poi tralasciare “la revisione del reddito di cittadinanza, il taglio della burocrazia, e lo sblocco dei cantieri“. Dunque tutti d’accordo? Nì: più di qualcuno si dice amareggiato perché alla fine è restatofuori dal confronto tra Salvini e i suoi, il tema dei ‘nordisti’, a partire dall’iniziativa di Bossi per il ‘Comitato nord’… non se ne è parlato affatto“.

Max