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Sciopero generale, lunedì stop per scuole, trasporti, ed uffici pubblici: i Cobas spiegano perché questa mobilitazione

Si avvicina lo sciopero generale che lunedì prossimo, 11 ottobre, metterà in serie difficoltà il comparto generale dei trasporti (dai treni, agli aerei, dagli autobus alle metro, passando per gli aerei), coinvolgendo al tempo stesso anche la scuola e (figuriamoci!) gli uffici pubblici.

Sciopero lunedì 11 ottobre: anche il gruppo Fs e Cotral aderiranno allo stop di 24 ore

A tal proposito, attraverso un comunicato, il gruppo Fs ha reso noto che la mobilitazione inizierà domenica sera dalle 21, fino a ‘coprire’ le 24 ore che, per precisione, termineranno alle 21 di lunedì 11 ottobre.

Cotral ha invece annunciato che, nell’ambito delle sue corse giornaliere, l’astensione inciderà in maniera ‘articolata, e comunque dalle 08.30 alle 17.

Ad ogni modo per info, così da poter gestire i propri spostamenti ‘in sicurezza’, è bene dare n’occhiata ai rispettivi siti. Coltrale lo si trova  sul sito web cotralspa.it e sull’account Twitter@BusCotra.l.

Sciopero lunedì 11 ottobre: ecco il comunicato con il quale i Cobas ne spiegano le motivazioni

Attraverso un dettagliato comunicato, per altro presente sul loro sito, i Cobas spiegano le ragioni che hanno ‘ispirato’ questa maxi mobilitazione generale, finalizzata:

1)alla riduzione del tempo di lavoro a parità di salario per contrastare la disoccupazione dovuta all’informatizzazione ed alla  robotizzazione della produzione;

2) un lavoro di qualità in termini di diritti, con il contratto a tempo indeterminato come regola generale, a) l’innalzamento dei salari reali e un salario minimo europeo, b) l’abolizione del Jobs Act e della riforma Fornero; c) parità salariale per le donne; d) no allo sblocco dei licenziamenti e alla sospensione del reddito per mancanza di Green pass; e) sì alla soppressione di appalti e subappalti, con internalizzazioni a partire dal pubblico impiego;

3) rivalutazione delle pensioni attuali e pensioni pubbliche garantite ai giovani;

4) un reddito universale, esteso anche alle/ai migranti, che rafforzi il potere contrattuale dei lavoratori/trici;

5) il rafforzamento dei sistemi ispettivi e del ruolo delle RLS, per una reale sicurezza sul lavoro, maggiori sanzioni per i datori di lavoro inadempienti;

6) un’inversione di tendenza rispetto ai disastri ecologici e al cambiamento climatico provocati dal capitalismo, evitando operazioni di green washing;

7) il rilancio dello Stato sociale, tramite: a) investimenti nella scuola pubblica, con la riduzione del numero di alunne/i per classe, l’aumento degli organici con l’assunzione delle/dei docenti con 3 anni di servizio e le/gli Ata con 2; per interventi immediati e di lungo periodo nell’edilizia scolastica e nei trasporti locali; b) investimenti nella sanità pubblica con l’assunzione a tempo indeterminato di infermiere/i , medici e operatori socio-sanitari, potenziando la medicina sul territorio e nelle scuole, contro l’aziendalizzazione e la privatizzazione della sanità; per la sospensione dei brevetti e l’esportazione dei vaccini e della tecnologia per produrli in loco per la lotta alla pandemia; c) potenziamento del trasporto pubblico, invertendo la privatizzazione/aziendalizzazione degli ultimi decenni, con il ritorno alla gestione diretta da parte dei soggetti pubblici. d) adeguate assunzioni nel pubblico impiego per rispondere alle necessità sociali (cura anziani e disabili in casa, tutela del territorio e dell’ambiente, bisogni culturali e sportivi ecc.)”.

Infine, concludono i Cobas, “Contro la repressione degli scioperi e delle lotte sociali, per una vera democrazia nelle aziende, contro il monopolio dei sindacati concertative sui diritti sindacali…

Max