Sea Watch, Orfini e Raciti: esposto contro il governo

    Mentre si fa sempre più critica la situazione dei migranti a bordo della nave Sea Watch, Orfini e Raciti presentano esposto contro il governo. Con i migranti e il personale di bordo che vive ogni giorno di più una situazione di disagio sulla Sea Watch ed il dibattito internazionale che si inasprisce ma non trova canali di concreta risoluzione, intanto a livello nazionale si muove qualcosa in seno alle azioni preannunciate da parte del Pd con le figure di Orfini e Raciti in prima linea.
    Intatti il presidente del Pd Matteo Orfini e il parlamentare Fausto Raciti hanno avanzato un esposto alla procura di Siracusa contro il Governo nazionale. Insieme all’avvocato Giuseppe Calvo, hanno consegnato la denuncia a firma di numerosi esponenti Pd al sostituto procuratore Andrea Palmieri. “Riteniamo siano state commesse – ha detto Orfini – violazioni di legge come sul caso Diciotti. I migranti sono trattenuti in modo illegittimo sulla Sea Watch ma a nostro avviso ci sono altri punti di arbitrarietà e illegittimità”.
    Tutto questo mentre la situazione igienico-sanitaria a bordo della nave Sea Watch si complica giorno per giorno. Si parla, ad esempio, di un ragazzo che “non mangia da 48 ore e altri che non stanno bene dal punto di vista psicologico”. Lo dichiara il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che ha ricevuto una nota del medico di bordo della Sea watch. “il medico non esclude che possano verificarsi episodi di autolesionismo”, tuona preoccupato il sindaco Italia.
    Nel mentre, una delle prime azioni decisa per rallentare almeno l’emergenza sanitaria a bordo è quella di consegnare dei bagni chimici che dovrebbero essere portati sulla nave laddove al momento 69 persone, tra membri dell’equipaggio e migranti, fanno a gara per andare nell’unico e solo bagno a disposizione e definito mal funzionante. Il procuratore di Siracusa Fabio Scavone aspetta, intanto, una informativa della Guardia costiera per la capire se intervenire oppure no. La legge Zampa prevede il divieto di respingimento alla frontiera di qualsiasi minorenne e sulla Sea Watch, secondo lo screening dell’organizzazione, i minorenni tutti di età compresa tra i 14 e i 17 anni, sarebbero 15 e non 13.