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Serie A, il ministro Spadafora: “La data della ripartenza del Campionato sarà decisa il 28 maggio”

Premessa la gravità della situazione sanitaria, che in pochi mesi ha letteralmente messo in ginocchio il Paese, è curioso aver assistito, dopo anni di assoluto predominio (accompagnato da ‘eccessi’ ed immoralità a dir poco indegni) del calcio sulla scena pubblica, l’improvviso disinteresse generale derivatone. Forse perché, nella maggior parte dei casi, stipati nelle nostre ‘casette’, esiliati a ‘spezzare’ i soldi per ‘sopravvivere’, l’aver assistito attraverso i social alle bizze, alle quarantene dorate dei calciatori, deve aver in qualche modo scatenato una sorta di ‘repulsione’.

Tanto per dirne una, gli stessi Utras hanno deciso momentaneamente di abbandonare le curve italiane, per sfilare il prossimo 6 giugno a Roma accanto ai commercianti,  agli artigiani, ed alle famiglie, seriamente provate da questa crisi.

Insomma, la sensazione è che ora il calcio sia passato in secondo piano. Non c’è una ‘colpa’, come abbiamo detto ci sono altre priorità. Tuttavia, non possiamo però non sottolineare anche la pessima gestione della situazione, da parte da chi è stato invece deputato – e ben pagato – a rappresentare questo settore pur importante all’interno della nostra società. Lo ripetiamo: assoluta precedenza alla ‘vita’, e ci mancherebbe ma, come non stupirsi quando, dopo il ‘necessario’, questo governo ha letteralmente snobbato lo sport in generale – se non inteso come la ‘corsetta’ –  e ancor più un settore capace da solo di smuovere migliaia di mld ogni anno?

Spadafora: “Il Campionato? Decidiamo il 28 maggio”

Eccoci dunque al paradosso. Ancora oggi infatti, quando già sappiamo come andremo al mare, e quando (e come) torneremo a visitare Parigi, avvicinato dai microfoni di Tg Sport di Rai2, a proposito della ripartenza del massimo Campionato di Calcio, il ministro dello Sport – Vincenzo Spadafora – ha fatto capire di non saperlo ancora nemmeno lui: ”Una data certa per la ripartenza del campionato? Ho convocato poco fa una riunione il 28 maggio alle 15, con Gravina, Dal Pino e tutte le altre componenti di Federazione e Lega – ha spiegato il ministro – proprio perché credo che noi giovedì prossimo saremo nelle condizioni di avere tutti i dati a disposizione per potere insieme con il governo decidere la data, se e quando ripartirà il campionato. Il 28 maggio è la data per decidere”.

Spadafora: “Io? Ma la stessa Uefa non sa che fare”

Quindi, sentendosi ovviamente al centro delle polemiche, il ministro ha tenuto a replicare che ”Mi accusano di essere estraneo al mondo del calcio e dello sport ma mi sto rendendo conto in questo periodo che a cambiare idea non sono soltanto io ma siamo in tanti, anche la Uefa che ha differito anche la data”. Ed ancora, “Ipotesi playoff? Il format lo decidono giustamente le federazioni. La cosa importante credo sia iniziare il campionato e che si inizi per concluderlo, quindi tutte quelle che possono essere le soluzioni per consentire realisticamente la conclusione del campionato nel momento in cui riparta, credo sia importante”.

Spadafora: “Ora c’è chiarezza anche sugli allenamenti”

Quindi Spadafora è poi entrato nel merito della questione strettamente legata alla situazione sanitaria: ”Il Cts ha dato il via alla revisione del protocollo della Figc? Mi sembra un’ottima notizia, così finalmente gli allenamenti potranno riprendere. Sono state fatte delle valutazioni molto puntali, la Figc è stata disponibile a rivedere la sua prima proposta e quindi questo ha aiutato. Ci sono dei chiarimenti anche sui tempi di quarantena e di isolamento di eventuali giocatori, speriamo di no, che dovessero essere positivi. Si raccomanda di nuovo la necessità che tutta questa azione dei tamponi – ha poi tenuto a precisare il ministro – non vada ad incidere sui bisogni delle persone. Ma soprattutto si evita quello che c’era nella prima proposta della Figc, questo autoisolamento iniziale, in modo da consentire a tutte le squadre di avviare gli allenamenti pur non avendo tutte quante una struttura dove inizialmente raccogliere i giocatori”.

Spadafora: “E giusto che il calcio riparta in sicurezza”

Il ministro ritiene importante che sia stata fatta finalmente chiarezza sulle modalità di gestione delle squadre, abolendo l’iniziale isolamento iniziale e, ‘peggio’, il dover destinare l’intero team quarantena: “E’ così, e oggi ci siamo potuti arrivare perché oggi la situazione ci consente di poter rivedere queste regole in un senso migliorativo come lo stiamo facendo del resto per tutti gli italiani. Del resto è giusto che in un momento in cui tutti gli italiani hanno delle condizioni diverse e più leggere di partenza anche il mondo del calcio come tutto lo sport abbia la possibilità di riprendere in sicurezza”.

Max