SOMMATA A QUELLA ILLEGALE L’ECONOMIA SOMMERSA FATTURA NUMERI DA CAPOGIRO: OLTRE 200 MLD L’ANNO

    Nel Paese, parallelamente a quella legale, esiste un’economia ’altra’, non osservata: quella sommersa. Ebbene l’Istat ha stilato un apposito rapporto che tale ’comparto’ vale qualcosa come 190 miliardi di euro. Un capitolo a parte meriterebbe poi l’economia legata alle attività illegali le quali, incluso l’indotto vantano un giro da circa 17 miliardi di euro. L’Istituto di Ricerca ha potuto valutare che nel 2015 ad esempio il ’sommerso’ e l’illegale generavano ben 200 miliardi di nero, parliamo di una cifra che da sola rappresenterebbe il 12,6% del Pil. Nello specifico, il rapporto dell’Istat l’Istat sottolinea la diversità di ’voic’ di cui si compone questa economia. Sempre in relazione al 2015, il 44,% del valore aggiunto rappresentato dalla sotto-dichiarazione ’pesava’ circa 2 punti percentuali in meno rispetto all’anno precedente. Il 37,3% era rappresentato dal lavoro irregolare (35,6% nel 2014), quindi il 9,6% da altre componenti, come agli affitti in nero, le mance, e l’integrazione domanda-offerta mentre, l’8,2% rappresentava invece il frutto delle attività illegali (8,6% l’anno precedente). Ma i comparti dove il sommerso trova ’ragione’ d’esistere sono quelli di cui si compongono le ’Altre attività dei servizi’ (al 33,1% nel 2015. E parliamo di commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (24,6%), costruzioni (23,1%). Per quel che riguarda invece l’industria, il maggior flusso è legato alla Produzione di beni alimentari e di consumo (7,7%) mentre, in quello della Produzione di beni di investimento (2,3%), risulta molto più contenuto. Ecco quindi l’annosa piaga del lavoro irregolare, preminente nel settore degli ’Altri servizi alle persone’ (che rappresntava il 23,6% nel 2015), dove si parla di lavoro domestico, Agricoltura, silvicoltura, e pesca (15,5%). Manco a drilo e qui entriamo nel sommerso illegale anzi, criminale, nel 2015 è stato il traffico di stupefacenti ad emergere sui circa 17 miliardi di valore aggiunto dell’economia confermandosi come come l’attività più rilevante, rappresentano da solo 11,8 miliardi di euro (poco meno del 75% del valore complessivo delle attività illegali) e un ammontare di consumi delle famiglie pari a 14,3 miliardi di euro. Per ciò che riguarda la prostituzione, si aprla di un valore aggiunto di 3,6 miliardi di euro (poco meno del 25% dell’insieme delle attività illegali). Sale invece a circa 0,4 miliardi di euro (registrando, rispetto al 2014, un aumento di poco inferiore a 100 milioni di euro, e consumi per circa 4 miliardi di euro), l’ormai ’consolidato’ contrabbando di sigarette
    M.