Ancora una tragedia del mare, ancora il mare Egeo, in quella rotta ormai ‘famigerata’ tra la Turchia e la Grecia. Il 91 per cento degli arrivi di gennaio, secondo le autorità greche, proveniva da Siria, Afghanistan e Iraq. Questa volta, affondato dalle onde impetuose, il barcone si è portato nelle profondità nove migranti, tra cui due bambini, nello specchio d’acqua di  Seferihisar, località della provincia di Smirne. La guardia costiera turca, dopo esser riuscita a salvare due persone, ha potuto soltanto recuperare i cadaveri dei nove migranti. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, sono 368 i migranti morti a gennaio nel Mediterraneo, più di quattro volte rispetto allo stesso mese del 2015. Tra le vittime ci sono anche 60 bambini.

M.