VERGOGNA 8 MARZO: TENTATO STUPRO A DANNO DI UNA DOTTORESSA DELLA GUARDIA MEDICA

    Un fatto di per se già abbastanza vergognoso, quello che giunge da Lecce, reso ancora più schifoso dal fatto che coincida addirittura con la Festa della Donna. Il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, ha infatti denunciato un tentativo di stupro ai danni di una dottoressa di guardia medica a Lecce. Anelli che, attraverso il presidente dell’Ordine dei medici di Lecce, Donato De Giorgi, ha tenuto a far giungere la vicinanza della Fnomceo “alla collega, all’Ordine, ai medici tutti. Proprio oggi, nella giornata dedicata alla celebrazione della donna, siamo costretti a registrare la notizia di una nuova aggressione a una collega di guardia medica che, in provincia di Lecce, avrebbe subito un tentativo di violenza sessuale da parte di un paziente dal quale si era recata per effettuare una visita domiciliare. Ogni volta che un medico è aggredito – commenta Il presidente della Fnomceo – è come se fossero colpiti tutti i medici, come se fosse ferita l’intera professione. Di più, ogni volta è come se il Servizio sanitario nazionale fosse attaccato, disgregato un pezzo alla volta. Cosa farà ora questa collega? Con quale serenità potrà accogliere un paziente che bussa alla porta di un presidio non sicuro, che la chiama nella notte in un luogo isolato? Ogni volta che un paziente aggredisce un medico, altri pazienti ne faranno le spese, e riceveranno cure meno adeguate, più frettolose, magari a distanza. Per questo diciamo che chi aggredisce un medico aggredisce se stesso, e tutti noi. “ìLo abbiamo detto proprio ieri: il 70% degli episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari è contro professioniste donne. Per noi, però, nessun medico sarà mai un numero, nessuna violenza sarà mai un episodio da mettere in conto, nessun otto marzo sarà solo una data simbolica. L’8 marzo nasce per celebrare i diritti delle donne e nasce collegata a un incidente sul lavoro che coinvolge le donne: ecco – denuncia Anelli – nessuna violenza, per noi, può essere considerata come ’incidente sul lavoro’, come un rischio ineluttabile da mettere in conto. È necessaria una rete sistematica di prevenzione, sul modello del risk management delle cure, e, nell’immediato, la messa in sicurezza di tutti i nostri medici, primi tra tutti i colleghi e le colleghe che operano in zone di frontiera e di disagio territoriale e sociale. Il prossimo martedì 13 marzo, alle 12 al ministero della Salute, si insedierà finalmente l’Osservatorio nazionale sulla violenza degli operatori sanitari. Facciamo appello al ministro Beatrice Lorenzin affinché riferisca in Osservatorio e coordini con il presidente Emiliano un programma di interventi finalizzato alla risoluzione definitiva del problema. L’aggressione è solo la punta dell’iceberg di una situazione generalizzata, nella Regione Puglia ma anche in altre Regioni, che porta le colleghe ad avere paura, tanto da pensare di autotassarsi per finanziare un bodyguard che le accompagni nei turni. Questo, però, significherebbe rinunciare allo stipendio, e fare i turni di guardia medica gratis o addirittura rimettendoci”.
    M.