Verona, infiamma la polemica sulla contraccezione

    Non accenna a placarsi la polemica a Verona sulla questione relativa alla contraccezione. Dopo le diffusione di volantini e caramelle a favore della legge 194 da parte delle volontarie di Non una di meno, ad infiammare la polemica sulla contraccezione sono ora i farmacisti, schieratisi apertamente contro all’associazione. Federfarma Verona protesta, contestando l’approccio della “propaganda di strada” su “un farmaco tanto particolare per la salute della donna, sia dal punto di vista concettuale sia da quello fisiologico”. “Già siamo preoccupati per l’ “abitudine all’utilizzo da parte delle giovani donne di questo contraccettivo che dovrebbe essere solo ed esclusivamente emergenziale – afferma Arianna Capri, vicepresidente dell’associazione titolari di farmacia – e sinceramente non ci sembra il caso di parlare per strada e senza il dovuto supporto tecnico scientifico di un argomento che coinvolge a pieno la salute della donna, apportando una massiccia carica ormonale non certo priva di importanti controindicazioni”. Ma “Non Una di meno” ribadisce su Facebook che il volantino rimandava al sito dove le spiegazioni erano ovviamente più esaustive e complete. “Ricordiamo che la legalizzazione dell’aborto ha dimostrato con i fatti e con i numeri (del ministero della Salute) che l’interruzione di gravidanza non è mai stata un mezzo per il controllo delle nascite. E ricordiamo infine che per prevenire le gravidanze indesiderate vanno finanziati i consultori pubblici, si deve lavorare a favore di una contraccezione gratuita e vanno promossi veri corsi di educazione sessuale nelle scuole”.?Federfarama ricorda inoltre  l’aumento delle vendite dei prodotti contraccettivi: “Nel monitoraggio divulgato un mese fa e condotto da Federfarma Verona in 84 farmacie di tutta la provincia a cavallo dell’entrata in vigore della cosiddetta liberalizzazione alle donne maggiorenni della ’pillola del giorno dopo’ è emerso un aumento delle vendite del 700% del principio attivo ulipristal acetato che è stato liberalizzato soltanto per le over 18, mentre per le minorenni è necessaria la ricetta medica non ripetibile”.?La Federfarma ribadisce: “Nei nostri interventi didattici nelle scuole rileviamo quanto, soprattutto per la fascia di età degli alunni che frequentano le secondarie di secondo grado, sia necessaria la corretta informazione sui farmaci Sop (senza obbligo di prescrizione) che spesso vengono interpretati come più leggeri e fruibili”.