‘COSTRUIAMO INSIEME UN FUTURO IN CUI LE NAZIONI DELLA REGIONE SIANO IN PACE. AMIAMO ISRAELE’, TRUMP ATTERRA A TEL AVIV ANIMATO DA SPERANZA. TEHERAN: ‘ALIMENTA L’ IRANOFOBIA’

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    “Ho trovato nuove ragioni per sperare, ieri ho incontrato re Salman ed i leader del mondo arabo e musulmano, e abbiamo raggiunto un accordo storico per perseguire una cooperazione ancora più forte contro il terrorismo”. E’ un Trump molto motivato quello che oggi è stato ricevuto a Tel Aviv dal presidente ed dal premier israeliani, Reuven Rivlin e Benyamin Netanyahu. “Costruiamo insieme un futuro in cui le nazioni della regione siano in pace, in cui tutti i nostri figli possano crescere forti e liberi dal terrorismo e dalla violenza”, ha annunciato il presidente americano, spiegando che “abbiamo davanti a noi la rara opportunità di portare sicurezza e stabilità e pace a questa regione ed al suo popolo, sconfiggendo il terrorismo e creando un futuro di armonia, prosperità e pace”. Più che una speranza dunque per Trump che però ammonisce: perché ciò accada “possiamo sololavorare insieme, non c’è altro modo: signor presidente, signor primo ministro, aspetto con ansia di lavorare con voi durante la mia visita. Amiamo Israele, rispettiamo Israele”, ha quindi affermato, sottolineando il “legame indissolubile” tra i due Paesi. “In questo mio primo viaggio all’estero da presidente sono venuto in questa terra sacra e antica per riaffermare il legame indissolubile tra Stati Uniti e Israele. In questa terra così ricca di storia, Israele ha costruito una delle più grandi civiltà del mondo, una nazione forte, resistente, determinata e prospera”. Ma non sono tutte ‘rose e fiori’ per questo tour ‘pacifista’ del capo della Casa Bianca, a Teheran infatti il discorso pronunciato ieri dal Tycoon nel corso del summit arabo-islamico-americano, non è piaciuto affatto. Prendendo spunto dall’accordo per 110 miliardi di dollari siglato da Trump con la monarchia del Golfo, dall’Iran è giunta l’accusa di vendere armi a “pericolosi terroristi. Con le sue politiche ostili l’America sta rivitalizzando i terroristi nella regione”, ha tenuto a sottolineare Qassemi. Come ha poi riferito l’agenzia di stampa Irna, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Bahram Qassemi, ha bollato tale accordo come accordi che contribuiscono alla diffusione dell’ “iranofobia” nella regione. E guarda caso, sempre ieri, Trump ha ammonito “tutte le nazioni” perché isolino l’Iran, “un Paese che dal Libano all’Iraq e allo Yemen, arma e addestra i terroristi ed altri gruppi estremisti che diffondono distruzione e caos nella regione”. Dal canto suo Mohammad Javad Zarif, ministro degli Esteri iraniano, ha affidato il suo sarcastico commento a Twitter: “Tra tutti i posti possibili, il presidente americano usa questo bastione di democrazia e moderazione – l’Arabia Saudita – per attaccare l’Iran dopo le sue elezioni democratiche. Ma è politica estera o mungitura di 480 miliardi dollari dall’Arabia Saudita?”.

    M.