‘IL PRESIDIO È FINITO, SIAMO DISPOSTI AD ACCOGLIERE PROFUGHI IN FUTURO’, IL PRIMO CITTADINO DI GORO DOPO L’INCONTRO CON I CITTADINI. ‘NON CI AVEVANO DETTO DI DONNE E BAMBINI’

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    “Il presidio davanti all’ostello ‘Amore-Natura’ non c’è più”, lo ha annunciato stamane il sindaco Diego Viviani, assicurando che gli abitanti di Goro e Gorino Ferrarese hanno abbandonato le barricate e sono tornati a casa. Si conclude quindi la due giorni di blocchi e proteste contro l’arrivo di 12 profughi tra donne e bambini (ma si è saputo soltanto dopo) che dovevano essere accolte nell’ostello ‘Amore Natura’ (che fra l’altro è l’unico bar-punto di ritrovo del paesino) requisito dal prefetto di Ferrara Michele Tortora. “I goresi hanno capito – spiega Viviani – che non possiamo restare sulle barricate e che può avvenire solo per una reazione di istinto a fatti improvvisi che non si capiscono”. In relazione al difficile operato del prefetto Michele Tortora, Viviani ha commentato: “Spero che non debba subire delle ripercussioni per la linea di azione che ha scelto. Ha tutta la mia comprensione per aver dovuto affrontare una situazione improvvisa e d’emergenza”. Ma c’è di più: dopo la lunga notte di conciliaboli con i rappresentanti della cittadinanza, il primo cittadino dopo aver affermato che “Ora tiriamo una riga su quanto è successo. Ci incontreremo e valuteremo insieme che decisioni prendere perché anche Goro possa farsi carico dell’accoglienza ai profughi.I miei compaesani sono disponibili ad accoglierli ma con un coinvolgimento diverso da parte dello Stato, senza sequestri improvvisi di altri alloggi e venendo informati. Se fossi stato informato prima dell’arrivo delle profughe – spiega giustamente Viviani – avrei potuto preparare i miei compaesani, informandoli a mia volta, e questo non sarebbe successo, ma capisco anche che si verifichino situazioni di emergenza”. E visto che nel ferrarese le strutture adeguate all’accoglienza, non sono tante, il sindaco ha annunciato “Valuteremo -la disponibilità delle strutture private che finora hanno risposto negativamente ma forse ora riusciremo a coinvolgerle in questo sforzo comune”.

    M.