‘L’USCITA DALLA UE NON È CIÒ CHE VOLEVO MA SIAMO ATTREZZATI PER LE NUOVE SFIDE’. IL MINISTRO DELLE FINANZE BRITANNICO CERCA DI RASSICURARE I MERCATI

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    “L’uscita dall’Ue non è quello che volevo o per cui ho fatto campagna, ma ora la democrazia ha parlato e dobbiamo agire sulla base del risultato. L’economia dovrà adeguarsi. Nei prossimi giorni non ci sarà una navigazione tranquilla ma la Gran Bretagna è attrezzata per le nuove sfide”. Ribadendo che “LaGran Bretagna è pronta ad affrontare qualunque cosa ci riservi il futuro”, il ministro delle Finanze britannico George Osborne è intervenuto pubblicamente cercando di rassicurare in qualche modo i mercati dopo l’esito del referendum del quale, ha tenuto a precisare, “rispetterò il risultato”. Ora per il ministro sono tre i punti cruciali dai quali ripartire: la volatilità, l’incertezza e la relazione commerciale a lungo termine con i vicini europei. Dunque la volatilità. Come spiega George Osborne: “sono già stati messi in atto piani di emergenza” e la Gran Bretagna ha un “robusto quadro di misure contingenti” per fronteggiare gli effetti della Brexit. Per la seconda sfida “dovremmo avviare il negoziato per l’uscita dall’Ue solo quando avremo un piano. Alcune aziende hanno interrotto le proprie decisioni su investimenti e assunzioni. Il ritardo nel ricorso all’articolo 50 aiuterà. L’economia britannica è fondamentalmente forte, siamo altamente competitivi e siamo aperti alle imprese”. Quindi, soffermandosi sul terzo punto ha affermato di essere “completamente concentrato a portare stabilità e certezza. Si parte da una posizione di forza conquistata a fatica”. Qualcuno tra i giornalisti gli chiede se abbia pensato di dimettersi: “la Gran Bretagna è il mio Paese e manterrò gli impegni connessi ai miei doveri”. Poi: ’’Non voglio che il Regno Unito volti le spalle all’Europa e al resto del mondo. Dobbiamo portare unità e condannare l’odio e la divisione ovunque li vediamo. La Gran Bretagna è un paese aperto e tollerante e mi batterò con tutto ciò che abbiamo per tenerlo così”. Quindi il ministro ha tenuto a sottolineare che “la Gran Bretagna è in grado di concordare un rapporto economico a lungo termine con il resto dell’Europa” e che intende svolgere un “ruolo attivo” nel dibattito su come mettere in atto i “forti legami economici possibili con i nostri vicini europei”.

    M.