‘SIAMO ORGOGLIOSI DEL LAVORO DEI SOCCORRITORI. IL GOVERNO NON TEME VERITÀ, NO A CAPRI ESPIATORI. LE RISORSE CI SONO, A GIORNI UN DECRETO’, GENTILONI DALL ’AULA DEL SENATO

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    “Il governo non teme la verità, ma la verità serve a fare meglio non ad avvelenare i pozzi. Io condivido la ricerca della verità, ma non condivido una certa voglia, che vedo serpeggiare, di capri espiatori. La giustizia e la storia sono leste a trasformare i giustizieri in capri espiatori, è bene che responsabilmente tutti ne tenessimo conto. Ci sono stati ritardi o malfunzionamenti?Ci sono responsabilità per l’hotel Rigopiano?Saranno le inchieste a chiarire”. Così Paolo Gentiloni stamane, aprendo l’informativa in Senato sull’emergenza terremoto e maltempo. L’assemblea, presieduta da Linda Lanzillotta, si è alzata in piedi, e tutti i gruppi hanno osservato un minuto di silenzio. Si sono levati in piedi anche i membri del governo presenti, Costa, Boschi, Galletti, Delrio, Finocchiaro, Martina, Poletti, Fedeli e i sottosegretari. Un intervento, quello del premier, aperto elogiando l’impegno e l’abnegazione profusi dai soccorritori nel tragico contesto abruzzese, e ricordando soprattutto le vittime dell’incidente dell’elicottero a Campo Felice, suscitando l’applauso commosso dell’intera aula: “Dall’aula del Senato deve venire, forte e unanime,un sentimento di cordoglio e compassione per le vittimedi queste difficili e drammatiche giornate. Dobbiamo esprimere riconoscenza per le persone che si prodigano per salvare vite e ridurre disagi. Siamo orgogliosi dei soccoritori – ha sottolineato Gentiloni – sono cittadini italiani esemplari. Ogni sforzo possibile, umano, organizzativo, tecnico,è stato fattoper cercare di salvare vite umane e individuare i dispersi. Sforzi ancora in corso. Abbiamo una protezione civile all’avanguardia. La Protezione civile non è di destra o sinistra, di questo o quel governo. E’ patrimonio italiano che dobbiamo tenerci stretto”. Il presidente del Consiglio ha poi voluto precisare che, purtroppo, la slavina che ha travolto l’hotel è arrivata “al culmine diuna concatenazione di eventi naturali senza precedenti. Il primo avviso della Protezione civile è di domenica 15 gennaio, c’è stata una nevicata di una intensità eccezionale, in particolare tra il 16 e il 19 gennaio. La stazione di Campotosto il 15 sera registrava 30cm di neve, il 18 sera erano 239cm. Oltre due metri in quel lasso di tempo. A Farindola ci sono stati oltre 2mt di neve in 72 ore. Si è trattato di precipitazioni eccezionali”. Poi, ha evidenziato ancora il premier, il 19 gennaio, quando è stato registrato il vero e proprio momento di picco della crisi tra maltempo e terremoto, con “177mila le utenze non allacciate, oggi ne sono rimaste solo alcune centinaia nel teramano: è giusto a livello di governo verificare quanto abbiano inciso le circostanze eccezionali e quanto i problemi generali di manutenzione”. Quindi Gentiloni ha voluto ‘chiarire anche ‘li stato di salute’ delle dighe (“ripetutamente verificate negli ultimi giorni”), e il temuto ’effetto Vajont’:”Il ministro Delrio, in una riunione, ha asseverato lo strato dei rischi, in particolare dell’impianto di Campotosto, per evitare e prevenire rischi e evitare diffondersi di voci incontrollate su rischi esagerati”. Quindi, ha annunciato il premier, “La prossima settimana vareremo un decreto, ma nessuno immagini che sia un tornare indietro: sarà un passo avanti mirato a prevenire l’accumulo di ritardi, che non ci sono stati, ma che possono verificarsi”, ha poi detto Gentiloni a proposito del provvedimento sui poteri del commissario alla ricostruzione e della Protezione civile. “Le risorse ci sono, 4mld nella Legge di bilancio e altri ce ne saranno, come ho anticipato personalmente al presidente della Commissione europea Juncker. “Questo non è un destino.E’ nelle nostre mani evitare che passata la disgrazia questa si trasformi in ulteriori ingiustizie”, ha infine osservato il presidente del Consiglio, citando infine le parole di Ignazio Silone, scrittore abruzzese che, 15enne, fu testimone del tragico sisma del 1915 nella Marsica: “Passata la paura, la disgrazia si trasforma in occasione per più larghe ingiustizie”.

    M.