Albano Laziale: disposizioni sulla Rigenerazione Urbana

    Il Consiglio Comunale ha approvato in via definitiva le disposizioni attuative della Legge Regionale n. 7 del 18 luglio 2018 per “la rigenerazione urbana e il recupero edilizio” con lo scopo di definire le proprie competenze. Con il termine “Rigenerazione Urbana” sono designati i programmi e le iniziative di recupero e riqualificazione del patrimonio immobiliare finalizzate a garantire qualità e sicurezza nell’abitare, sia dal punto di vista sociale che ambientale. La delibera è stata approvata in seguito al recepimento, da parte dell’Amministrazione Comunale, delle osservazioni prodotte dalla Regione Lazio e dai professionisti del territorio. Il documento definitivo approvato il 27 dicembre 2018 è stato spiegato dall’Assessore all’Urbanistica Stefano Iadecola: «Un documento che disciplina con precisione e rigore sia gli interventi che comportano il cambio di destinazione d’uso degli edifici che gli interventi destinati al miglioramento sismico e all’efficientamento energetico degli edifici esistenti». Sull’argomento è intervenuto anche il Sindaco Nicola Marini: «La nostra Amministrazione Comunale è fra le prime ad aver assunto proprie determinazioni per dare effettiva attuazione ed operatività alla Legge Regione sulla Rigenerazione Urbana con l’obiettivo di recuperare il patrimonio immobiliare esistente migliorandone l’aspetto sismico ed energetico».
    Una scelta strategica sul piano politico, ma anche se non soprattutto alquanto lungimirante sul piano della patrimonialità cittadina e territoriale quella che il sindaco di Albano Laziale Nicola Marini ha abbracciato insieme alla sua giunta. La necessità, e in certi casi anche la necessaria impellenza di dare operatività ad una Legge pronta come quella della Rigenerazione Urbana si palesa quanto meno efficace e propositiva, in ottica futura se non altro, alla luce della palese urgenza di recupero di, per appunto, tutto quel patrimonio immobiliare di cui parlava il primo cittadino. Nell’ottica di migliorare ovviamente l’apporto energetico e strutturale, ma anche disciplinare gli interventi di cambio di uso e di sicurezza sul piano strettamente sismico.